Ormai è chiaro. Eroica non è una corsa in bicicletta su strade prevalentemente sterrate nella meraviglia delle terre toscane. Così ce la raccontano ma non è vero. Non c’entra la bici.  Eroica è una magnifica “rivoluzione” o una magnifica “restaurazione” a seconda di come la si pensa o  da che parte si sta. Che però qui non conta. Eroica è l’essenza di un modo di vivere che in molti hanno dimenticato e che a Gaiole ritrovano. Un vivere semplice, lieve, la via di fuga da città che tutti chiamano smart ma che in realtà sono sempre meno facili e sempre meno intelligenti perchè ti ingarbugliano la vita chiedendoti una password anche per andare in bagno e per respirare. L’Eroica è il ritorno a scuola quando alla maestra si dava del Lei, quando le lavagne si pulivano col cancellino e quando alle note seguivano i rimbrotti ( e non solo) di mamma e papà. Eroica è una fetta di pane con l’olio su tavole dove ormai si trovano solo il sushi, la cucina fusion e tante inutili salsine. E’ un buon bicchiere di rosso, così com’è, magari tra la tranquillità delle colline e non appiccicati in piedi con un calice colmo di chissà cosa in uno dei tanti, tutti uguali,  locali del centro.  Eroica sono nonni, padri e nipoti che parlano la stessa lingua ma soprattutto che la capiscono. Eroica è andare a cercare la gente a casa, suonare ai campanelli, farla scendere e ritrovarsi, toccarsi, abbracciarsi, camminare insieme senza bisogno di “whatsappare”, di scrivere mail,  di fare “call” e via così. Eroica è darsi una mano. Per salutarsi ma anche per aiutarsi, per conoscersi, presentarsi in un mondo che ormai fa fatica a fidarsi, che nei condomini non sa con chi vive, che se può ti frega…Eroica è un mondo senza orticelli perchè quando si pedala va quasi sempre così e da queste parti di più: si semina e si raccoglie insieme. Eroica sono tutte queste cose insieme ma anche tante altre. Per questo la bici non c’entra. Per questo fino ad oggi ci hanno raccontato un sacco di bugie….