Un viaggio nel Delta del Po: l’Epica dell’acqua
A volte un’idea sembra seguire lo scorrere di un fiume: nasce piano, poi lentamente prende corpo, diventa un pensiero quotidiano che scorre nelle mente quasi impossibile da fermare e allora bisogna lasciarlo andare, assecondarlo fino a che arriva alla foce, finchè diventa realtà . L”Epica dell’Acqua, la sfida di di 100 chilometri che si svolgerà tra il 13 e il 15 ottobre nel Delta del Po Veneto in tre tappe, nell’immaginario di Alberto Marchesani si è materializzata così: “E’ un progetto che mi ha riconnesso con la mia infanzia, con quel Delta del Po in cui sono cresciuto grazie alle origini materne, lasciato a 18 anni – racconta – Ho vissuto varie follie sportive, come la Fire and Ice Ultra, l’Oman Desert Marathon, la Siberian Ice Half Marathon. Dopo la Marathon des Sables ho cominciato a pensare all’Epica dell’Acqua. Attraversare il mondo per una gara, quando vicino casa puoi catapultarti in un posto meraviglioso, non mi sembrava più sostenibile, soprattutto da un punto di vista ambientale. In seguito alla pandemia, poi, gareggiare non è più stato il reale pensiero…”. Ovviamenete l’Epica dell’Acqua è molto di più di una corsa. E’ un viaggio, un’ esperienza, il modo più intimo per riscoprire un territorio antico e naturalisticamente ancora intatto, fuori dalle rotte, fuori dalla logica di marketing dei grandi eventi. Per qualcuno sarà una corsa, per altri una camminata ma per tutti un’immersione corpo e mente nella terra più giovane d’Italia dove, ogni giorno per tre giorni, compiranno un percorso di circa 30km attraversando, da sud a nord, il suggestivo Delta del Po veneto. Ralizzata con l’organizzazione dell’ASD Gli Epici e con il contributo di Confartigianato Imprese Veneto e Confartigianato Polesine, in partnership con Isola di Albarella, con il supporto del Parco Naturale Regionale Veneto del Delta del Po e con i patrocini dell’Assessorato Territorio, Parchi e Sport della Regione Veneto e dei Comuni di Adria, Porto Viro, Porto Tolle, Taglio di Po e Rosolina, è un’esperienza di condivisione slow, priva di alcuna competizione, e all’insegna della sostenibilità, tra sport, turismo e musica, aperta solo a 50 partecipanti. Si “viaggia” nel cuore del Basso Polesine tra canali, argini, strade bianche e pinete, in simbiosi con il paesaggio dalla continua mutevolezza che vuole ricordare le stesse “gesta eroiche” vissute dall’acqua per non essere sopraffatta dalla terra. Nei pomeriggi, al termine di ogni tappa, si potrà entrare in contatto con l’identità più profonda del territorio in tutte le sue sfumature, con la visita agli allevamenti di cozze e ostriche rosa autoctone grazie alla Cooperativa dei Pescatori di Pila o in barca al faro di Pila e all’isola di Scano Boa, la più remota e selvaggia creata dai sedimenti del fiume. Nicola Donà, Guida Ambientale Escursionistica del Parco del Delta del Po, accompagnerà il gruppo, che potrà incontrare anche artigiani polesani come i produttori delle tradizionali ocarine, strumenti nati dall’argilla del fiume che si trasforma così in musica. Le giornate, ricche di attività, termineranno con cene a base di prodotti tipici forniti da aziende locali e con il pernotto in rifugi ricavati da ex edifici scolastici e sulla stupenda Isola di Albarella, che attribuirà ulteriore fascino all’avventura.
LA PRIMA TAPPA (33km): LA BONIFICA
L’accoglienza avverrà nel pomeriggio di giovedì 12 ottobre all’Oasi Rifugio Natura Delta Po San Rocco Gorino Sullam, dove i partecipanti potranno godersi la prima notte nel silenzio del Delta. Al mattino seguente dall’omonimo ponte di barche, costruito con natanti in cemento degli anni ’20 per unire le sponde opposte del Po di Gnocca, avrà inizio la prima tappa. Qui il territorio dall’immenso valore paesaggistico e naturalistico si presenterà in tutto il suo rigore geometrico, tra rettilinei e argini protesi verso l’orizzonte, frutto di un’enorme opera di bonifica con cui la terra brulla è stata sottratta faticosamente al mare. Affiancando la Pineta Cassella, si percorre poi un lungo tratto della Sacca degli Scardovari, un ampio bacino nell’entroterra protetto dal mare da sottili lingue di terra e banchi sabbiosi, caratterizzato dalle tipiche case su palafitte dei pescatori. Dopo aver attraversato l’Oasi di Ca’ Mello e il paese di Tolle, si salirà l’argine del Po di Venezia, attraversando il ponte sul grande fiume per raggiungere l’argine destro del Po di Maistra. Una volta disceso, la tappa terminerà al Rifugio Po di Maistra a Boccasette.
LA SECONDA TAPPA (27km): LA LAGUNA
Sabato 14 ottobre, dirigendosi verso la spiaggia di Boccasette, con il superamento del Ponte di Barche sul Po di Maistra, si percorre la via delle Valli direzione Porto Levante. Correre o camminare su questi sentieri stretti, tra la valle e il mare, significa divenire un tutt’uno con la natura in compagnia degli uccelli migratori, che hanno scelto il Delta del Po per il passaggio verso sud. Dalle pernici alle folaghe, dai cormorani agli aironi, hanno ceduto alla bellezza del Polesine tanto da prenderci residenza. Arrivati a Porto Levante, via mare si sbarcherà sull’Isola di Albarella per il secondo pernotto, dove si assisterà a uno spettacolo sotto le stelle. Gioiello collegato alla terraferma da una strada panoramica, l’isola si estende per 528 ettari coperti dalla macchia mediterranea, con oltre due milioni di alberi di 150 specie arboree diverse, tra cui il pino marittimo e il pioppo bianco, il “Populus Alba” da cui l’isola prende il nome. La serata a Villa Ca’ Tiepolo sull’Isola di Albarella, sarà dedicata al debutto assoluto di “OlmO, Io corro per vendetta”, monologo prodotto da Lady Godiva Teatro, scritto e diretto da Eugenio Sideri e con Enrico Caravita, dedicato a Marco Olmo, la leggenda dell’ultra trailrunning,
LA TERZA TAPPA (27km): IL MARE
Domenica 15 ottobre con l’aiuto di una barca si valica il Po di Levante. La partenza è lungo la via delle Valli, tra Valle Segreda, Valle Pozzatini, Valle Capitania, toccando il Porto di Moceniga, per risalire Valle Casonetti fino all’argine dell’Adige. Costeggiando il fiume verso la foce, si procede oltrepassando Rosolina Mare con la pineta di Rosapineta e la relativa spiaggia. Epica dell’Acqua terminerà al Giardino Botanico di Porto Caleri, un ecosistema in perfetta armonia, dove trovano accoglienza 5 diversi habitat