Il paragone è irriverente e ovviamente non “ch’azzecca…” ma vedendo vincere oggi a Benindorm, in una tappa della coppa del mondo di ciclocross, Wout Van Aert che arriva al traguardo senza la sella la memoria corre alla Coppa Cobram del ragionier Fantozzi nella mitica corsa verso Pinerolo. “Tutti alla bersagliera” ma in questo caso con una gara maestosa che ha visto il campione belga mettersi dietro alla sua ultima sfida crossistica della stagione Mathieu Van der Poel, il rivale di sempre che ad oggi aveva vinto dieci gare su dieci. Succede di tutto nella seconda edizione del cross spagnolo. Sfida attesa tra i soliti due con Thomas Pidcock come terzo incomodo e sembra il solito copione con un lungo testa a testa tra il belga e l’olandese che provano invano a staccarsi a vicenda. Fanno il vuoto ma capiscono subito che nessuno dei due mollerà e quindi tirano un po’ il fiato permettendo agli altri alle loro spalle di rientrare. Poi però Van der Poel scivola nel traffico ed inizia un’altra gara con il belga là davanti a fare un ritmo forsennato che sbriciola il gruppetto di inseguitori. Il campione del mondo non riesce più a rientrare e la sfida è tra Van Aert e Michael Vanthourenhout, l’unico capace di resistergli. Tiene la ruota fino a mezzo giro dal termine poi il belga aziona il turbo e , con una progressione impressionante, si invola. Sembra fatta, fino a 500 metri dal traguardo, fino ai due ostacoli finali. Van Aert non vuole rischiare e scende di bici per farli a piedi ma nel risalire inciampa, cade rovinosamente con labici e spezza la sella che vola tra le braccia del pubblico. Gli ultimi metri li pedala così, senza potersi appoggiare, come Marco Aurelio Fontana nella mtb alle olimpidi di Londra nel 2012. Finalmente Wout Van Aert vien da dire. Finalmente una vittoria per questo campione che il mondiale di ciclocross l’ha già vinto tre volte e che quest’anno non lo correrà perchè ha altri programmi e altri sogni: uno su tutto quello di provare a vincere il Giro delle Fiandre che dalle sue parti non è solo una gara ciclistica ma la madre di tutte le sfide. Una vittoria che ci voleva, che lo accompagna verso la nuova stagione con la convinzione di potersela giocare sempre, che conferma la classe cristallina di un campione in grado di vincere sempre e dovunque. Anche alla bersagliera…