Benelli-Motobi, il mito su due ruote ( a motore)
Benelli 750 sei Cilindri del 1975; Benelli Tornado 650 S2 del 1973, Benelli Trial 50 del 1968; Motobi 250 Sport Special del 1969; Benelli 124 del 1983, Benelli 254 del 1979; Benelli 250 Monotubo modello Zanzani del 1938; Motobi Sei Tiranti del 1967; Benelli 4 cilindri GP 350 cc ex Saarinen, Benelli REC 250 TT3 ex Burlando telaio Bimota, Benelli 50 Cross, Benelli 900 Sei del 1982, Benelli 654 Sport del 1982…Un elenco che potrebbe continuare all’infinito e che è musica per chi ama il rombo delle due ruote.
Motobi e Benelli destini incrociati di due marchi, di fratelli uniti e poi divisi che con passione, creatività e intuizioni hanno scritto la storia passata e recente delle due ruote italiane sulla strada e nello sport. Che comincia a Pesaro nella primavera del 1911 quando Teresa Benelli, rimasta vedova, impiega tutto il capitale di famiglia per realizzare un’officina meccanica che dia un’occupazione ai suoi sei figli, Giuseppe, Giovanni, Filippo, Francesco, Domenico e «Tonino» che in sella a una Benelli 4 tempi di 175 cc diventerà anche campione d’Italia nel 1927, 1928, 1930 e 1931.
In principio è soltanto un garage di riparazioni poi s’iniziano a costruire motociclette: nel dicembre del 1921 fa la sua comparsa il «Velomotore», una motoleggera di 98 cc a 2 tempi, che dà inizio a tutto. Marchi che fanno breccia nel cuore degli appassionati, che sono prima della Guerra un fiore all’occhiello della produzione industriale italiana e che, dopo i bombardamenti, trovano la forza di ripartire. Marchi che scaldano i cuori degli sportivi per le vittorie in pista, con il Mondiale della 250 vinto nel 1950 da Dario Ambrosini e che, negli Anni 40 dopo che Giuseppe lascia la Benelli e dà inizio alla produzione Motobi conoscono una nuova stagione di successi: oltre 1.000 vittorie nelle gare per moto derivate di serie negli anni Cinquanta e Sessanta.
Nel 1961 Benelli e Motobi si fondono e cominciano gli anni eroici delle molte vittorie dapprima con Silvio Grassetti, quindi con Tarquinio Provini, Renzo Pasolini della 250 quattro cilindri, sino alla conquista del secondo titolo iridato, nel 1969, con il pilota australiano Kelvin Carruthers. Ma non solo sport. Benelli (e Motobi) nel tempo sono state moda e costume per generazioni di adulti e adolescenti perchè, prima degli scooter che oggi infiammano i desideri dei più giovani, tra la fine degli Anni ’80 e ’90 la Benelli 125 bicilindrica diventa il sogno proibito di tanti adolescenti, salvo poi fare i conti con la «dura realtà» ogni volta che si doveva fare il pieno di miscela dal benzinaio…
Ma tant’è il «mito» è rimasto e la 85a edizione della mostra scambio invernale, che si svolgerà dal 16 al 18 febbraio al Parco Esposizioni Novegro proverà a farlo rivivere esponendo come «ospiti d’eccezione» di una rassegna tematica sedici tra le più belle motociclette realizzate negli anni tra Pesaro e dintorni. Sarà un fine settimana da non perdere per gli amanti delle due ruote che racconterà seguendo una sorta di filo conduttore legato all’Italia dagli albori della produzione motoristica cosa è stata la Benelli e cosa è stata la Motobi in oltre un secolo fino ai tempi piu’ moderni. La Mostra Scambio di Novegro sarà come sempre un moneto di meraviglia ma anche l’occasione per cercare modelli, oggetti, ricambi e accessori d’epoca per intervenire nel restauro e nel recupero di motociclette, biciclette, auto e automezzi da lavoro.
Dal 16 al 18 febbraio al Parco esposizioni di Novegro.