Bardolino fa trentanove e racconta la storia del triathlon
Trentanove. Trentanove edizioni che sono un pezzo di storia del triathlon, almeno la nostra. Che sono migliaia di atleti che si sono tuffati a Bardolino, che hanno pedalato e corso. Facce da campioni, campionesse, facce di semplici appassionati, facce che sono venute e tornate, facce soddisfatte per il solo fatto di poter dire “io c’ero, ci sono stato e sabato ci sarò…”. Quattro decenni, un unico filo immaginario che collega la prima pionieristica edizione a quella che domani vedrà tuffarsi da Punta Cornicello 1200 atleti da 25 Paesi: dalla Francia all’Islanda, dall’Austria alla Russia, all’Argentina agli Usa. Dante Armanini, l’organizzatore di sempre, ha molti meriti ma soprattutto quello di aver fatto diventare questa gara una classica, come la Sanremo per il ciclismo tanto per non fare esempi. Una storia che, a girarsi all’indietro, si racconta con immagini in bianco e nero, con bici e abbigliamenti che oggi fanno un po’ sorridere, con facce da pionieri poco griffati e tanto coraggiosi. Era il due settembre del 1984 quando da piazza Bra a Verona partivano i primi 69 triatleti italiani. Un piccola truppa d’assalto, abbastanza improvvisata e proveniente da altri sport che per la prima volta forse provava a mettere tutto insieme. Un circuito di otto chilometri, con l’Arena sullo sfondo, e poi via in bici attraverso la Valpolicella fino sul lungolago Mirabello a Bardolino. E qui ci si tuffava seguendo il tracciato delle boe e delle barche fino a punta Cornicello per poi tornare nel porticciolo di piazza Amedeo di fronte all’Enoteca. Forse non era esattamente così ma le pagine dei giornali locali titolavano con grande entusiasmo: “Verona tiene a battesimo il Triathlon in Italia…”. E ancora: ” Esplode a Verona la febbre del triathlon”. Trentanove anni fa e domani si ricomincia con la solita, lunga, e importante lista di atleti. Tornerà in gara una leggenda di Bardolino, l’ucraino Vladimir Polikarpenko, tre partecipazioni olimpiche e qui sei volte sul gradino più alto del podio. Tornerà e in gara troverà il figlio Sergiy, campione italiano di triathlon sprint, vice campione italiano di triathlon olimpico. Al via anche l’ungherese Gabor Faldum, olimpico a Rio 2016, Federico Murero, vincitore dell’edizione 2023, Michele Bortolamedi, campione europeo di Aquathlon e vice campione italiano di Triathlon olimpico, Luca Bruni, campione italiano Under 23 di Duathlon, Jacopo Butturini, sei volte campione nazionale di triathlon olimpico in Croazia, Massimo Cigana, campione italiano di Duathlon, vice campione italiano di triathlon medio, specialista delle lunghe distanze, ex ciclista professionista, Emanuele Faraco, sul podio ai campionati italiani di duathlon, Davide Ingrillì, sul podio ai Campionati Italiani di Triathlon Olimpico, vice campione italiano di Aquathlon, Andrea Secchiero, vice campione europeo di Aquathlon, vice campione italiano di duathlon sprint. In ambito femminile, riecco Lilli Gelmini, atleta veronese, vincitrice del triathlon di Bardolino nel 2022; al via anche Sharon Spimi, sul podio con la staffetta azzurra alle World Series di Napier (Nzl) a febbraio, Eva Serena, terza ai campionati italiani di Triathlon Medio, sul podio a Bardolino lo scorso anno, e Nicoletta Santonocito, campionessa italiana di Aquathlon. Il via sarà dato, come di consueto, alle ore 12:30 e quasi due ore dopo saranno incoronati i vincitori dell’edizione 2024. La prova sarà valida come campionato regionale veneto. Dopo l’arrivo dell’ultimo concorrente, inizierà la consueta festa con l’immancabile taglio della maxi torta in 3D, con le tre frazioni del triathlon raffigurate, affettata e servita direttamente dal patron Dante Armanini.
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