Swim for Parkinson: in 30 attraversano a nuoto lo Stretto
“Numerosi studi scientifici dimostrano i benefici dell’allenamento sportivo nel rallentare la progressione della malattia e nel migliorare il benessere psicofisico delle persone con il Parkinson – spiega il professor Michele Tinazzi, presidente di Fondazione LIMPE – Se praticata in gruppo, inoltre, l’attività motoria contribuisce a creare legami, favorendo un senso di appartenenza e sostegno reciproco…”. Ecco perchè quindi un’impresa diventa ancora più impresa. Pochi giorni fa, un gruppo di 30 nuotatori provenienti da tutta Italia ha sfidato il mare aperto e le correnti attraversando lo Stretto di Messina, quattro chilometri da Capo Peloro in Sicilia a Cannitello in Calabria. Bracciata dopo bracciata ad arrivare al “traguardo” sono state persone con il Parkinson affiancate dai loro familiari e dai neurologi che le hanno in cura. Non è la prima volta che si nuota la Swim for Parkinson, perchè la manifestazione promossa dalla Fondazione Limpe per il Parkinson Onlus allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica su questa malattia neurodegenerativa e di raccogliere fondi in favore del Progetto Outdoor per migliorare la qualità della vita delle persone con il Parkinson attraverso l’attività fisica è già alla sua quarta edizione. In questi anni è riuscita a richiamare un numero sempre crescente di partecipanti che, a seconda delle proprie possibilità, hanno scelto di percorrerla per intero o per un tratto. “Ciò che conta non è tanto la performance atletica quanto il messaggio che i limiti imposti dalla patologia possono essere superati grazie all’attività fisica e alla socialità- spiegano gli organizzatori- È per questo che Fondazione LIMPE ha avviato una raccolta fondi in favore del Progetto Outdoor per sostiene le iniziative delle diverse organizzazioni che in tutta Italia organizzano attività motorie su misura per le persone con il Parkinson”. Tra queste ad esempio, la danza adattata che favorisce la coordinazione, l’equilibrio e la mobilità, oltre a fornire un’importante occasione di interazione sociale; lo yoga per il Parkinson che propone esercizi di respirazione e posizioni adattate per migliorare la flessibilità, ridurre la rigidità e alleviare lo stress. E ancora il trekking con escursioni leggere studiate in base ai diversi livelli di abilità per incentivare anche il contatto con la natura; le discipline in acqua come nuoto, SUP, surf, canoa e vela che non solo forniscono un allenamento completo del corpo, ma offrono anche un’esperienza terapeutica e rilassante.
Tutti possono dare il proprio contributo su retedeldono.it/progetto/swim-parkinson-2024