Remco, Pippo e Wout: l’olimpiade è un’altra cosa ( e vale un selfie…)
E non te li aspetti Remco Evenepoel, Filippo Ganna e Wout van Aert che sul podio ridono e scherzano e alla fine si fanno anche un selfie. Fosse la prima gara che fanno, il primo podio su cui salgono… Ma le olimpiadi sono un’altra cosa. Cambia lo sport, cambia lo spirito, cambia tutto o quasi rispetto a un mondiale, a una classica. E basta guardarlie sul podio di Parigi per capire che sono primi, secondi e terzi di una cronometro unica e irripetibile. Ma soprattutto diversa. E lo sanno benissimo anche loro che già hanno vinto, che già sono campioni, che già sono abituati a mettersi medaglie al collo. L’olimpiade è un’altra cosa, vale al traguardo i complimenti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella o del Re Filippo del Belgio. Vale un sorriso, vale una pacca sulle spalle o sulla nuca da rasata da marine del piccolo grande belga veloce come un missile, vale un selfie che si fa fatica a fare perchè il telefonino non ne vuol sapere. Vale tanto, vale doppio. E una medaglia olimpica, quale essa sia, vale per sempre. La crono dei Giochi di Parigi regala il meglio che si può. Oro a Remco Evenepoel, argento a Filippo Ganna, bronzo a Wout van Aert: giusto così. Anzi giustissimo. “Non è la medaglia che avrei voluto, ma mi ha battuto un ciclista con la C maiuscola, un fuoriclasse- spiega Ganna all’arrivo- Ho provato sino alla fine a dare il massimo. Purtroppo, con la pioggia si sa che non sono un drago ma ho cercato di fare del mio meglio. Sono comunque felice di essere arrivato sul podio e di aver vinto la prima medaglia per l’Italia”. Che un po’ brucia, ma meno di altre volte. Che un po’ di rimpianto lo lascia anche se un pezzo di storia Ganna oggi l’ha scritta lo stesso in attesa, si spera, di continuare a scriverla. Che vale anche per i due belgi. Evenepoel è un fenomeno e non solo nelle corse di un giorno. Ciò che ha fatto vedere al Tour è un anticipo di ciò che potrà fare, già dal prossimo anno, nelle corse a tappe, Van Aert è un fuoriclasse assoluto che con il bronzo di oggi prova a ripartire in una stagione nera che più nera non si può. Primo, secondo e terzo in una cronometro che non è una delle tante cronometro che hanno corso e correranno. I Giochi sono un’altra cosa, un’altra sfida, un altro mondo. E basta guardarli in faccia questi campioni abituati a premi e vittorie, ancora capaci di emozionarsi. A un’olimpiade non ci si abitua mai…