Non ci sono più i Giochi: tutto torna tristemente normale
The end. Dopo due settimane abbondanti di ubriacatura olimpica stamattina in tv scorrevano le immagini degli atleti in partenza da Parigi e, su Raisport2, andavano le repliche di una gara di ciclismo di qualche mese fa. Che tristezza. E adesso che si fa? Non ci sono più le tanto discusse gare nella Senna, non ci sono più le batterie dei 400, non c’è più il volley, la pallanuoto, non c’è più neanche il tiro con l’arco, la carabina o la pista magica di Elia Viviani e Simone Consonni. E’ finita davvero. E per i malati di sport è una vera e propria crisi di astinenza. Ci mancheranno le ricezioni di capitan Anna Danesi, le alzate di Alessia Orru le facce imperscrutabili di Julio Velasco e Lollo Bernardi. Ci mancheranno le baraonde della scherma, le stoccate, le urla i reclami il volto teso di Filippo Macchi e quello disperato di Arianna Errigo. L’adrenalina del ciclismo con la doppietta di Remco Evenepoel, con l’argento di Filippo Ganna, con l’oro in pista di Chiara Consonni e Vittoria Guazzini. Ci mancherà il tennis di Sara Errani, Jasmine Paolini e Lorenzo Musetti i piattelli mandati in frantumi da Diana Bacosi e Gabriele Rossetti. Ci mancherà l’adrenalina di 100 metri di Marcel Jacobs, la meraviglia di una staffetta che resta a pochi centesimi dal bronzo e ci mancherà il capolavoro sui diecimila di Nadia Battocletti. Ma ci mancheranno un po’ tutti, Luigi Samele ,Thomas Ceccon , Gregorio Paltrinieri, Nicolò Martimenghi, Alberta Santuccio, Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi e Mara Navarria E ci mancheranno anche le voci, quella di Franco Bragagna che è un valore aggiunto dell’atletica e quelle di Tommaso Mecarozzi e di Luca Sacchi che sono la stessa cosa per il nuoto. Ci mancherà la educata ironia di Jacopo Volpi, di Juri Chechi, Andrea Lucchetta e Stefano Pantano così come l’eleganza di Simona Rolandi. Ci mancherà un po’ tutto e infatti da oggi è dura. Da oggi con il telecomando si naviga a vista in una mare di malinconia. Non ci resta che la rassegna stampa di Sky , “Uno mattina estate” oppure “La vita in diretta” nel primo pomeriggio. Oppure il calcio d’agosto. Il solito, inutile calcio d’agosto anche nelle prima domenica di campionato. Quello delle sfide imperdibili, del trofeo Berlusconi tra Milan e Monza, di Napoli- Modena e Torino- Cosenza con gli stadi semideserti e riprese tv che neppure nella seconda serie rumena, senza nulla togliere ai campionati rumeni. Quello dei primi rigori negati, dei fuorigioco di millimetri, dei bomber abbronzati e tatuati che si tolgono le magliette sotto la curva. Quello delle polemiche col mister, delle zone miste e dei silenzi stampa. Quello delle “bombe” di mercato e delle prime 40 pagine dei quotidiani sportivi che se ne vanno ad inseguire un calcio che dall’emozione dei Giochi sembra lontano anni luce. E’ un triste lunedì dove tutto purtroppo è già tornato normale…