Via alla Vuelta, sfida tra Kuss e Roglic (ma non solo)
Domani parte la Vuelta ed è la 79ma edizione. Lo scorso anno Sepp Kuss era arrivato sul traguardo di Madrid scortato da Jonas Vingegaard e Primoz Roglic, i due capitani sempre serviti a meraviglia che, per l’occasione, gli avevano ceduto il passo ed era stato il terzo uomo della Jumbo-Visma a vincere una corsa a tappe: Roglic il Giro, Vingegaard il Tour e Kuss, appunto, il Giro di Spagna. Tre su tre a ribadire un dominio assoluto che aveva suscitato l’ammirazione di tanti, la rassegnazione di molti e il rancore di chi, come spesso capita quando si rosica, ha tirato in ballo trucchi e doping, ovviamente senza lo straccio di una prova. Ma tant’è. Sembra una vita fa. E’ cambiato tutto o quasi e comunque è cambiato molto, compresa la Visma ( e non solo di nome) che quest’anno, un po’ per sfortuna, un po’ perchè sulla sua strada si è trovata un Tadej Pogacar stratosferico, di grandi corse non ne ha ancora vinte. Quindi la Vuelta è più che un obbiettivo. Il 30enne statunitense di Durango in Colorado parte tra i favoriti ma tra i favoriti ci sarà anche Primoz Roglic che ora veste i colori della Red-Bull Bora e che ha vinto per tre volte consecutive la corsa tra il 2019 e il 2021 e punta al poker per eguagliare il record di Roberto Heras, unico ad aggiudicarsi per quattro volte la maglia rossa. Tra i due “litiganti” potrebbero però infilarsi anche le punte dell’UAE Team Emirates Joao Almeida e Adam Yates, oltre a possibili «outsider» come Mikel Landa (Soudal Quick-Step) e soprattutto Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) già maglia a pois al Tour. Per quanto riguarda l’Italia la speranza ha il nome di Antonio Tiberi, lo scalatore della Bahrain Victorius maglia bianca al Giro d’Italia, che avrà al suo fianco Damiano Caruso. C’è anche Giulio Ciccone che, dopo aver perso il decimo posto al Tour de France solo nella crono finale di Nizza, proverà a riscattarsi con una Lidl-Treck che schiera anche Mattias Skjelmose e Tao Geoghegan Hart già vincitore di un Giro d’Italia. Come da tradizione da domani all’8 settembre sarà comunque una Vuelta durissima, senza vette oltre i 2mila metri (la più alta è quella del Cuitu Negru, 1843 metri), ma con ben 54 Gran Premi della Montagna e un dislivello totale di oltre 59mila metri. Le prime tre tappe si coirreranno Portogallo: dopo la cronometro di domani con i 12 km tra Lisbona e Oeiras, domenica si comincia con i 194 km della Cascais-Ourem con due GPM di quarta categoria, mentre la prima tappa in Spagna, la Plasencia-Pico Villuercas, si correrà martedì 20 agosto e sarà il primo arrivo in salita.