Dedicato a chi in bici cerca un po’ di tranquillità. Dedicato a chi vuol “fuggire” da Milano. A chi pedalando, anche a pochi chilometri da una grande città come Milano,  riscopre una natura che non si aspetta e che sorprende, che regala squarci  di tradizioni contadine che una volta erano coltivazioni, allevamenti, cascinali che in buona parte lo sono ancora,  capaci di “resistere” ad economie ormai diventate  perlopiù virtuali e sfuggenti. Dedicato a chi ha voglia di scoprire, anche nel tempo di una mattinata o di un pomeriggio,  grandi acque e grandi canali che sono storia e vie di lavoro e di trasporto che un tempo sono servite a costruirla questa città. Dedicato a chi su due ruote apprezza la gioia del muoversi lentamente, del piccolo viaggio, della sosta e della ripartenza senza la fretta della frenetica normalità milanese che impone di correre e di non fermarsi. Dedicato a chi ama mettere insieme la gioia che sa regalare una bici con quella che da sempre sanno offrire l’arte e la storia perchè dalle ville di campagna delle grandi signorie meneghine, alle abbazie cistercensi, ai luoghi di villeggiature e di caccia dei nobili di un tempo è tutto abbastanza a portata di mano. Dedicato a chi vuol pedalare anche solo per muoversi un po’, per star bene, per far chilometri, per restare allenato, per far due chiacchiere con gli amici, per non poltrire sul divano, per scaricare un po’ di tensione, per il solo piacere di farlo. Dedicato a chi ha capito il valore del cicloturismo, a chi si fa in quattro per continuare a spiegarlo, a chi ci fortunatamente ci crede e a chi ci sta investendo. E dedicato anche a chi non l’ha ancora capito. A chi crede che ai ciclisti si debba fare la guerra, che siano un mondo prepotente da affrontare, che siano un pericolo o  bande di malviventi. Dedicato a tutti quei sindaci che sulle ciclabili hanno scommesso e anche a quelli che invece remano contro, che sulle ciclabili anzichè mandare gli operai a e far manutenzione mandano i vigili a far le multe…