Dal salto al triathlon: quando lo sport è vita
Magia dello sport, sia olimpico o paralimpico, professionistico, amatoriale o cos’altro ancora si vuole che sia. Lo sport è vita. Fa rinascere, fa crescere, ti tiene fuor dai guai, ti tira fuori dai tunnel in cui ogni tanto capita di infilarsi…Ci sono immagini che restano. Che più di altre raccontano la vita, l’attaccamento alla vita, la voglia di non arrendersi, di anadare avanti nonostante tutto, come spesso ripete Alex Zanardi con ciò che è rimasto…E allora resteranno di queste paralimpiadi parigine tante storie, perchè dietro ogni atleta c’è una grande storia, e resterà anche quella del saltatore in alto Lukasz Mamczarz: le immagini in cui supera l’asticella dopo aver effettuato la rincorsa su una gamba sola sta facendo il giro del mondo. Non ha vinto una medaglia perchè è arrivato settimo, ma il suo salto allo Stade de France racconta ben altro. Amputato sopra il ginocchio sinistro dopo un incidente in moto, il 36enne polacco arriva in pedana con due stampelle, ne getta via una per chiedere il sostegno del pubblico prima di partire poi getta via anche l’altra. Traballa per non perdere l’equilibrio e poi su una sola gamba inizia la rincorsa. Salta un metro e 77 centimetri, lontano dall’1,94 che assicura la vittoria all’americano Ezra Frech ma il suo salto racconta molto di più , racconta altro che un primato, una medaglia, una vittoria o una sconfitta. Racconta la vita che continua, che nonostante tutto va avanti, reagisce, resiste, e vince. Che è poi la stessa immagine che ha regalato al mondo la nostra triatleta Veronica Yoko Plebani che pochi giorni fa ha vinto l’argento nel paratriathlon a nuotando, pedalando e correndo tra il Ponte Alessandro III e l’Esplamade des Invalides. Anche per la 28enne bresciana lo sport è vita. Ne ha fatto la sua vita da quando, adolescente, è stata costretta a scendere a patti con una meningite fulminante che l’ha segnata ma non l’ha battuta. Ed è bastato ascoltarla felice al traguardo per capire: «Il significato di questa medaglia è che l’amicizia è tutto- ha detto raggiante- i miei amici sono stati incredibili negli ultimi anni, mi hanno supportata tantissimo, sono stati veramente anni duri però mi sono convinta di potercela fare… Non pensavo di poterlo fare, ho dei problemi a credere in me stessa ma ho imparato a crederci”. Eccola la magia dello sport, farmaco di felicità potentissimo, capace di dare o restituire fiducia, coraggio, speranza. Capace di rimetterti in piedi o in carreggiata, di portarti lassù dove mai penseresti. Capace di farti vibrare, emozionare, vivere… “Ho abbandonato ciò che non mi faceva star bene- racconta- E’ vitale per crescere, per rifiorire. E ora sono all’avventura per cercare nuovi sport, nuove attività, cose nuove da provare, esperienze nuove. Ho proprio voglia di vivere…».