Non esistono più le bandiere? Nel ciclismo forse non è proprio così, a patto che rispondano al nome di Wout van Aert. Con un video e una lettera sui social, il campione belga ha annunciato infatti  che continuerà a correre fino alla fine della carriera alla Visma Lease a Bike. «Questa è la mia squadra, questa è la mia famiglia ed è qui che resterò fino alla fine. Il nostro viaggio finora è ricco di ricordi preziosi. Sento il calore delle tappe speciali del Tour e la gioia delle vittorie, come la Vuelta, il mio primo monumento a San Remo, le Strade Bianche, lo sprint sugli Champs-Elysées, il Mont Ventoux e quello sprint indimenticabile contro Viviani: quella fu la mia primissima vittoria al Tour. Ma anche il dolore delle sconfitte e delle battute d’arresto come la caduta nella cronometro di Pau e Dwars door Vlaanderen quest’anno. Insieme abbiamo superato quei momenti difficili e siamo tornati più forti…”. E così, smentite le voci che lo volevano  alla Red Bull-Bora Hansgrohe,  Van Aert diventa il volto e l’anima della Visma, il leader, il punto di riferimento di chi gli corre al fianco.   Il contratto del belga, che fa parte della Visma dal 2019, sarebbe dovuto scadere nel 2026 ed è stato rinnovato a tempo indeterminato. «Questa cosa non è mai successa nel nostro sport, ma entrambi non abbiamo dovuto pensarci a lungo- ha spiegato Richard Plugge CEO della Visma Lease a Bike- Wout è un tuttofare: un velocista, un corridore classico, un cronometrista e nei suoi giorni migliori vince anche una tappa di montagna. Ma soprattutto è diventato un portatore di cultura importante, un anello indispensabile nel nostro team. È un leader e un uomo squadra. Rende anche gli altri migliori proprio attraverso le sue intuizioni e il suo carisma.”. E qui sta il punto, il segreto di una simbiosi che, come spiega la stampa belga, va oltre il normale rapporto tra datore di lavoro e dipendente. Van Aert alla Visma si sente e casa e la Visma vede in Van Aert qualcosa in più di un semplice corridore, un uomo che con tutta probabilità resterà in squadra anche quando smetterà dei pedalare. “Un contratto così lungo significa che potrebbero già esserci state discussioni su un possibile ruolo manageriale per Van Aert dopo la sua carriera attiva-  ipotizzano i commentatori di Sporza- E anche Van Aert sta lavorando su questo e da molto tempo guarda oltre la sua carriera ciclistica, lo si capisce anche dalle sue interviste…”.  E ieri mattina ad Hasselt, dove il campione belga si è presentato ancora con le stampelle ad un evento sul ciclismo sicuro, un po’ lo ha lasciato intendere: ” Sta andando bene, ma sono passate due settimane e ho ancora le stampelle- ha spiegato-  Non è quello che speri, la caduta alla Vuelta ha avuto conseguenze più serie di ciò che era sembrato all’inizio. Ma ora ho anche compiuto 30 anni e allora qualche domande te la poni: per quanto tempo voglio continuare come ciclista? Così abbiamo deciso insieme di non fissare una data di fine alla mia carriera e di prenderci un impegno a lungo termine. Sono davvero felice ne sono molto orgoglioso…”