Kipchoge, addio alle olimpiadi: “Non correrò la maratona a Los Angeles”
Domenica non sarà al via della Maratona di Berlino che ha vinto per ben cinque volte stabilendo anche due record mondiali. Ma non è questa la notizia. Il due volte campione olimpico della maratona Eliud Kipchoge dà l’addio alla sua avventura olimpica, al sogno di un terzo oro dopo quelli di Rio de Janeiro nel 2016 e Tokyo nel 2020. Rinuncia all’impresa che lo avrebbe portato a uno storico tris per fare meglio di chi, insieme con lui , finora ha vinto due ori consecutivi nella maratona olimpica: l’etiope Abebe Bikila (1960 e 1964) e il tedesco dell’est Waldemar Cierpinski (1976 e 1980). Nono solo. Se avesse vinto a Parigi il keniano, che nel novembre del 2024 compirà 39 anni, sarebbe diventato il più anziano olimpionico della maratona di sempre, record tuttora in possesso della romena Constantina Dita, che a Pechino 2008 vinse fra le donne all’età di 38 anni. Ma ai prossimi Giochi Kipchoge non ci sarà: “Sarò a Los Angeles, ma in una veste diversa e non come atleta- ha spiegato- . Sarò lì per aiutare a incoraggiare le persone in città a correre”, ha detto il keniano a Sport Bild. L’ex detentore del record mondiale, che avrà 43 anni alle prossime olimpiadi, ha lottato duramente anche nella maratona di Parigi ad agosto ma si è arreso a metà strada per un mal di schiena. Ed era la prima volta che accadeva: “Ti alleni per sei mesi per un combattimento, poi sei sul ring e vieni messo Ko dopo 30 secondi. Questa è la vita e ho accettato il risultato” ha spiegato paragonando la gara ad un incontro di boxe. A Los Angeles non andrà ma per ora continuerà a correre e non ha ancora annunciato quando deciderà di mettere fine a una carriera che lo ha incoronato tra i più grandi, se non il più grande di sempre. Kipchoge è un’icona della maratona . Oltre ai due titoli olimpici è stato campione mondiale dei 5.000 metri piani a Saint-Denis 2003 e ha vinto ben 15 maratone internazionali tra cui cinque volte quella di Berlino, tre quella di Londra e poi Chicago, Rotterdam e Amburgo. Cinque anni fa a Vienna, il due volte primatista del mondo, è diventato il primo maratoneta capace di sgretolare il muro delle due ore nella sfida pensata e studiata dalla Ineos, l’azienda del miliardario inglese Jim Ratcliffe, l’uomo più ricco di Gran Bretagna, che si era fatta carico di organizzare una maratona su misura per lui con un gruppo di pacemaker e senza avversari anche se ovviamente non certificata dalla Iaaf. Era finita in 1:59:40, record mondiale non ufficiale. Il record attuale è di 2:00:35, corso dal defunto keniano Kelvin Kiptum. E Kipchoge non ha dubbi: ” Il traguardo delle 2 ore sarà presto battuto in una gara ufficiale, quel momento non è poi così lontano. Abbiamo solo bisogno delle persone giuste per provarci…”. Probabilmente non sarà più lui, sicuramente non sarà a Los Angeles.