Peschiera fa il tutto esaurito (di triatleti)
Gli antichi Celti, nel V secolo, chiamarono così Peschiera del Garda perchè è in riva al lago ma anche in riva al fiume. E infatti, oltre ai tanti turisti, chi sceglie Peschiera spesso viene qui per godersi le acque oppure per pescare. A meno che non decida di iscriversi a una gara di triathlon. Sabato e anche domenica c’è il PeschieraTRI e per ogni triatleta c’è solo l’imbarazzo della scelta visto che ci si potrà sbizzarrire tra medio, olimpico no draft e sprint. Ci si tuffa dalla spiaggia dei Cappuccini per poi imboccare il canale che costeggia le mura della città e uscire ai piedi della Fortezza per andare verso le bici e pedalare tra le province di Brescia, Verona e Mantova, lungo strade che affrontano colline e costeggiano vigneti. Infine la corsa, lungo le mura e il fiume Mincio per poi arrivare al traguardo nel cuore della città patrimonio dell’UNESCO. Tanti in gara, tant’è che la sfida organizzata da FollowyourPassion ha fatto registare il tutto esaurito già una decina di giorni fa. Peschiera del Garda sarà pacificamente invasa da ben oltre 2000 triatleti, un popolo appassionato e internazionale in arrivo da queste parti da 35 Paesi. Nel triathlon medio, tra gli uomini, torna in Italia lo svizzero Lorenzo Delco (Tri Team Ticino) che quest’anno si è già imposto nel Triathlon medio Città di Candia . In campo femminile, sfida al vertice tra l’austriaca Lisa-Maria Dornauer, la veronese Lilli Gelmini (ASD Revelo) e la trentina Elisabetta Stocco (Buonconsiglio Nuoto Trento). Nel triathlon olimpico no draft la gara maschile vede al via Alessandro Fabian (Elements), i portacolori del DDS-7MP Triathlon Team Gaspar Riveros e Andrea Figini e Alessandro Degasperi (Dolo team) . Per il padovano Fabian, dopo due presenze olimpiche a Londra 2012 e Rio 2016 e dopo 13 titoli italiani sulle diverse distanze, questa è un seconda vita nel triathlon su distanze più lunghe o comunque senza scia. Dovrà vedersela col cileno Riveros che rientra in Italia dopo aver partecipato ai Giochi olimpici di Parigi 2024, con il comasco Figini che torna a Peschiera dove lo scorso anno ha vinto il medio. Citazione d’obbligo per Alessandro Degasperi, il trentino che ha legato il suo nome a diverse imprese, quali il doppio successo nell’Ironman di Lanzarote, il “Mas duro” nel 2015 e nel 2018 e che è un bel pezzo di storia di questo sport. In campo femminile il ruolo della favorita spetta di diritto alla bresciana Sara Sandrini (Venus Triathlon), campionessa uscente del PeschieraTRI olimpico no draft. Sarà della partita anche la vicentina di Valdagno Martina Dogana (Martina Dogana Triathlon Team): anche per lei menzione d’onore. Sulla distanza sprin che si corre domenica si rivedranno Degasperi e Riveros e con loro da tenere d’occhio Nicola Duchi e Thomas Previtali. Tra le donne la campionessa da battere è sicuramente la riccionese Asia Mercatelli (707). IL resto è passione, voglia di provarci e soprattutto di esserci. Ci sarà tempo per far fatica e, per un pomeriggio, i pescatori del Mincio dovranno ritirare le lenze. Va così una volta l’anno da queste parti quando c’è il triathlon. Rimarranno lì a veder passare i triatleti e magari a pensare che, in una prossima vita, anzichè armeggiare con ami e cagnotti potrebbero provare a fare i conti con mute e pedali. O forse capiterà il contrario. Cioè che tra una boa e l’altra saranno i triatleti a pensare, come sempre succede quando si accende la spia rossa della riserva, che “basta far fatica, se rinasco darò la caccia alle carpe…”.