Il Ct Villa: “Il futuro della pista? Vedo il bicchiere mezzo pieno”
«Il futuro del nostro ciclismo? Guardo sempre il bicchiere mezzo pieno. Adesso è un ciclismo più difficile, prima era dominato da quattro, cinque nazioni ora si è aperto ad altri Paesi, si sono un po’ accorciate le occasioni per vincere per tutte le nazionali che prima dominavano. È vero che da tempo non vinciamo i Mondiali su strada, però non è che siamo spariti, basti guardare il terzo posto di Ciccone al Giro di Lombardia, anzi il secondo posto degli umani se consideriamo Pogacar. Ora siamo in tanti che dobbiamo dividerci le fette della torta…». Così Marco Villa, ct dell’Italia del ciclismo su pista, ospite di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1, dopo il Mondiale di ciclismo su pista. «Il bilancio finale del campionato iridato? Abbiamo fatto un bel Mondiale, mi dispiace per la caduta del quartetto dove si poteva andare a medaglia, a un giro e mezzo dalla fine eravamo in tabella per il terzo posto. Ma sono contento anche dei quarti posti». Quattro medaglie, l’impresa di Jonathan Milan nell’inseguimento individuale, è il buon bilancio dell’Italia ai 121esimi Campionati mondiali alla “Super Arena” di Ballerup in Danimarca. Il momento più bello è stato sicuramente il record mondiale di Milan che a 24 anni, si è preso la soddisfazione sia di succedere all’amico-rivale Pippo Ganna nell’albo d’oro e di trionfare stampando il nuovo record del mondo al termine dei 4 chilometri di gara fermando i cronometri su 3’59″153. Questo mondiale era di fatto il primo passo di un percorso che porterà alla Olimpiade di Los Angeles 2028. Si sono visti all’opera giovani di belle speranze e corridori consolidati, come Elia Viviani ( argento nell’Eliminazione), come Simone Consonni (argento nell’Omnium) come Letizia Paternoster, Chiara Consonni, Martina Alzini, Vittoria Guazzini e Martina Fidanza bronzo nell’Inseguimento a squadre. “Elia ha provato fino all’ultimo giro- ha raccontato il ct a Radio Uno- ha tentennato un po’ a un giro dalla fine e forse, se avesse anticipato Hansen, avrebbe potuto avere una chance in più. Ma ha fatto una bella prova, una bella eliminazione che mi aveva fatto ben sperare. Bravissimo comunque per l’argento, la professionalità è la sua dote principale: a 35 anni ha preparato le Olimpiadi con l’entusiasmo di un 18enne alla prima esperienza. Mi ha stupito molto questa sua preparazione maniacale”. E Poi Filippo Ganna assente in questo mondiale dopo una lunga stagione anche su strada. Milan: “Cosa spero per il suo 2025?- ha risposto Villa- Dopo le Olimpiadi parte un quadriennio nuovo ed è giusto che almeno per i primi due anni dove non c’è di mezzo alla qualifica olimpica, si dedichi più alla strada. Ma lui a volte viene in pista per preparare la strada…”