Niente Fiandre e niente Amstel: viva la Rai…
Domenica 6 aprile gli appassionati di ciclismo non potranno seguire in chiaro sulla Rai il Giro delle Fiandre e, un paio di settimane dopo, neppure l’Amstel Gold Race. Vabbè, se ne faranno una ragione dirà chi il ciclismo lo segue poco o non lo segue affatto.
Ma non è proprio così. Lo scorso anno su Raidue il Giro delle Fiandre trasmesso in diretta fece registrare uno share dell’8,1 per cento. Che non è poco. E per rendersene conto basta dare un’occhiata alle percentuali fatte registrare dai programmi di ieri: “Miss Fallaci”, andata in oda con tanto di grancassa di spot in prima serata su RaiUno ha conquistato il 13,2% di share, su Rai 2 la puntata “Stasera tutto è possibile” il 13,7% e “Stasera c’è Cattelan” il 10 per cento. Ma sono i programmi di punta. Il resto viene dopo, parecchio dopo: su Rai 3 la nuova edizione de “Le ragazze!” con Francesca Fialdini segna il 3% , “Blob” si attesta al 5,6%, “Via dei matti n.0” segna il 5,3% e il “Il cavallo e la torre” il 5,8, tanto per fare qualche esempio. Certo, c’è differenza, forse anche di costi e di investimenti.
Resta il fatto però che il ciclismo in genere e il grande ciclismo nello specifico, in tv funziona e lo seguono davvero in tanti. Per questo il fatto che la Rai, che bisogna sempre ricordarlo è servizio pubblico con tanto di canone pagato con addebito diretto nelle bollette energetiche, perda il diritti del prossimo Giro delle Fiandre suona come una beffa e in realtà è un fatto grave che non tiene conto di quale deve essere la funzione di una tv pubblica. Quindi anche se molti appassionati potranno godersi le sfida tra Pogacar, Van der Poel e Van Aert sul circuito a pagamento di Warner Bros. Discovery, attraverso Eurosport e Discovery+, ciò che non si comprende è come la Tv di Stato stia ormai lentamente dismettendo un palinsesto di eventi sportivi che negli ultimi anni hanno visto sparire dai teleschermo in chiaro calcio, tennis, Formula Uno ed altro ancora.
Era rimasto il grande ciclismo ma ora con il Fiandre che non ci sarà si apre una “crepa” che nulla di buono fa presagire. Per ora, grazie all’acquisto attraverso l’UER, l’Unione Europea di Radiodiffusione, alla tv nazionale restano i diritti di trasmissione in esclusiva per l’Italia fino al 2030 del Tour de France maschile, oltre alle gare maschili e femminili delle Classiche del Nord correlate alla Grande Boucle e cioè Parigi-Roubaix e Liegi-Bastogne-Liegi, entrambe organizzate da Amaury Sport Organisation e ovviamente del Giro d’Italia. Viene da chiedersi per quanto ancora. “Viva la Rai” cantava Renato Zero entrando nel Teatro delle Vittorie per la sigla di “Fantastico”. Ma erano altri tempi…
