“Sento che quando smetterò di correre la gente non mi vorrà più bene, adesso tutti mi vogliono bene… Quando si diventa vecchi si torna ad essere bambini e si vuole l’attenzione a tutti i costi… Spero che non mi dimenticherete…” così aveva detto Fauja Singh una decina di anni fa a Boston concludendo la sua ultima maratona.

Ma sarà quasi impossibile dimenticare «Turbaned Tornado», il maratoneta britannico più anziano al mondo morto pochi giorni fa in un incidente stradale nel Punjab, in India, all’età di 114 anni. E’ stato investito da un’auto mentre cercava di attraversare una strada nel suo villaggio natale, Beas Pind, vicino a Jalandhar. Il suo club di corsa ed ente benefico con sede a Londra ” Sikhs In The City”, ha confermato la sua morte e ha affermato che i loro prossimi eventi a Ilford dove Sigh viveva dal 1992, nella zona est di Londra, saranno una celebrazione della sua vita e dei suoi successi.

Singh era nato nel Punjab, allora sotto il dominio britannico, il 1° aprile 1911 ed era il più giovane di quattro figli in una famiglia di agricoltori. Si diceva che soffrisse di gambe magre e deboli e che non fosse in grado di camminare fino all’età di cinque anni.  Fu solo nel 2000, all’età di 89 anni, che iniziò a correre, raggiungendo rapidamente la fama completando la sua prima maratona a Londra in sei ore e 54 minuti. Ha poi corso altre maratone e ha ottenuto il suo record personale nel 2003 nella Toronto Waterfront Marathon in cinque ore e 40 minuti.

Non è mai entrato nel Guinness dei Primati perchè  per alcuni disguidi burocratici mancava la data certa della sua nascita. Singh non aveva un certificato di nascita, poiché nel 1911 in India non si tenevano registri ufficiali sebbene la data di nascita sul suo passaporto fosse il 1° aprile 1911 e avesse ricevuto una lettera personale dalla Regina Elisabetta II in occasione del suo centesimo compleanno. Fu tedoforo alle Olimpiadi di Londra 2012 e si ritirò all’età di 101 anni. Tedoforo delle Olimpiadi di Londra del 2012.  “Da ragazzo non sapevo nemmeno che esistesse la parola ‘maratona’” – ha raccontato tempo fa in una intervista alla Bbc-  “Non sono mai andato a scuola, né ho praticato alcun tipo di sport. Ero un contadino e ho trascorso gran parte della mia vita nei campi’. Nel 2004 divenne testimonial dell’Adidas con Mohammed Ali, David Beckham e Zinedine Zidane ma accettò alla sola condizione che il suo compenso fosse completamente devoluto ad aiutare i bimbi prematuri.