E’ finita come doveva finire, come meglio non si poteva, con una medaglia d’oro mondiale nell’Eliminazione sulla pista del velodromo di Santiago del Cile. Elia Viviani a 36 anni appende la bici al chiodo e ci appende anche l’ennesimo oro nella sfida che ama di più, vinta volata dopo volata, mettendosi dietro tutti gli avversari fino all’ultimo sprint con il neozelandese Campbell Stewart che gli aveva negato l’argento nell’Omnium ai Giochi di Parigi.

Ed è l’ultimo trionfo, l’ultima passerella d’oro per un campione tanto grande quanto discreto che aggiunge un altro  oro a un oro un argento e un bronzo in tre diverse edizioni dei Giochi che si aggiunge ad altri tre ori, due argenti e cinque bronzi ai Mondiali oltre a un titolo europeo e a tante gare, tante tappe vinte su strade. Quasi impossibile far meglio, difficile anche immaginarla una carriera così,   da celebrare, da portare ad esempio, da raccontare a figli, nipoti, a tutti quei ragazzi che pedalano o sognano di pedalare.

“The last dance’ c’é scritto sulle magliette della squadra italiana che salutano l’oro  ed è una festa con tanti sorrisi, con tanti abbracci e con tanti occhi lucidi. “E’ stato il finale che sognavo”  racconta all’Ansa il campione veronese, che a sua volta indossa un mantello bianco con la stessa scritta. “Sono grato al ciclismo per tutto quello che mi ha dato  e se guardo indietro vedo 16 anni di carriera sempre al vertice”. “Per la prima volta oggi mi sono scoperto clamorosamente nervoso, non mi era mai successo- confida-  Poi mi sono concentrato sulla gara. Devo ringraziare la Federazione che mi ha permesso di venire comunque a questo mondiale. Ho finito come avevo sognato. Non potevo pretendere di più da me stesso, quando riesci ad ottenere risultati e toccare con mano il livello che ho raggiunto è qualcosa di fenomenale. Grazie a tutti e a tutto il mondo del ciclismo”.

Sembra una favola e forse lo è. Con un lieto fine sognato, voluto e conquistato perchè nello sport, a tutti i livelli, nulla è gratis e nulla arriva per caso, figurarsi a un mondiale. “Da quando avevo 8 anni la bici è tutto per me e mi ha dato tanto- aveva raccontato poche settimane fa Viviani in un video pubblicato sui social annunciando il suo addio alle corse-  Durante i 16 anni della mia carriera ho raggiunto vittorie che probabilmente nemmeno sognavo. Ho avuto anche tanti momenti bui, tante sconfitte dalle quali rialzarmi, ma ognuna di queste è stata un trampolino di lancio per arrivare sempre più in alto. Oggi vi annuncio il mio ritiro dal ciclismo professionistico. Grazie a tutti, è stato veramente un viaggio incredibile  Sono stati 16 anni fantastici  sono volati, ma mi sono divertito e ho raggiunto tutto quello che volevo!Grazie a tutte le persone coinvolte in questi anni!”. Ma soprattutto grazie ad Elia Viviani. Mancherà…