New York, domani la maratona. E la storia continua
Nel 1970 quando l’avventura cominciò al via c’erano 127 podisti e il pettorale costava un dollaro. Domani, quando un colpo di cannone darà il via dal ponte di Verrazzano, a partire saranno in 55mila e per iscriversi ormai bisogna quasi fare un mutuo. Cambiano le case ma la maratona di New York resta un punto fermo e continua a raccontare la sua storia e ad alimentare il suo mito. Perchè ci sono tante maratone più belle, più veloci, più storiche e poi c’è New York che fa storia sè, che è sì una maratona ma non solo una maratona perchè qui non si viene solo per correre. A New York si viene per ritagliarsi un pezzetto di vita, per tenersela da conto, per ricordarla e raccontarla. Alcuni anni fa sul traguardo di Central Park, l’allora il sindaco di New York Bill De Blasio aveva premiato il milionesimo concorrente arrivato al traguardo. Un numero infinito, inimmaginabile che però dà il senso di cosa sia diventata questa corsa, di cosa sia diventata questa maratona che in tutti questi anni ha cambiato le abitudini di molti americani e comunque in qualche modo si prende l’anima di chi la corre.
La maratona di New York ha dato il suo contributo alla svolta salutista che Michelle Obama, quando arrivò alla Casa Bianca, chiese a Dean Kanarzes l’ultramaratoneta che Time ha inserito tra i 100 uomini più famosi d’America: «Siamo un popolo sovrappeso- gli disse- Devi farci correre…» E così molti americani cominciarono a correre, cominciarono a pensare che la maratona potesse essere l’occasione buona per cambiare e svoltare. Belli, brutti, magri, grassi, giovani e anziani, madri e nonne… New York è diventata così la “terra promessa” di un popolo che non vuole avere rimpianti, con la folla sulle strade, i campanacci, le scritte, i sorrisi e i pianti. Con centinaia di Paesi collegati in mondovisione è diventata la scena ideale per ogni tipo di impresa. Per ricordare, per celebrare, per denunciare, per sostenere una battaglia. Chi vuol far sapere qualcosa al mondo viene a correre a New York. Che è una città che sembra un film di quelli già visti, di quelli che ti danno sempre la sensazione di esserci stato, di esser di casa. Una città che vale il viaggio. Sempre. Ma quando c’è la maratona forse di più.
«E’ l’unica maratona che può cambiarti la vita. Se vinci da qualche parte del mondo diventi un atleta di primo piano ma se vinci a New York diventi famoso..» racconta ogni volta che glielo chiedono Gianni Poli, un pezzo di storia della nostra maratona, il primo azzurro a scendere sotto le 2ore e 10 minuti sui 42 chilometri, e vincitore nella grande Mela nel 1986. E a Poli, ma anche a Orlando Pizzolato che a Central Park è arrivato a braccia alzate nell’84 e nell’85 e a Giacomo Leone primo nel ’96 la Nycm la vita l’ha cambiata davvero. E non solo a loro.
Domani si corre l’edizione numero 54. Al via atleti da oltre 150 Paesi con la solita invasione italiana che, con quasi duemila maratoneti, si conferma ancora volta la seconda nazione dopo gli Stati Uniti per numero di partecipanti. A guidarli, come portabandiera simbolico, l’ex campione europeo Daniele Meucci anche se al via romai come semplcie amatore non si può non citare l’oro di Atene Stefano Baldini, segno che la maratona ti resta dentro, che è un virus difficile da debellare. Tra i top runner ci saranno Abdi Nageeye, Sheila Chepkirui, Daniel Romanchuk e Susannah Scaroni a difendere il titolo dell’anno scorso, gli ultimi due nella categoria wheelchair. Tornano anche precedenti campioni come Evans Chebet, Catherine Debrunner, Marcel Hug, Albert Korir, Sharon Lokedi, Tatyana McFadden, Hellen Obiri, Manuela Schär e David Weir.
La città vedrà un grande dispiegamento di forze dell’ordine, anche con l’ausilio di elicotteri e droni, e un pubblico di oltre un milione di spettatori lungo il percorso. Ci sarà, inoltre, una squadra di intelligence che monitorerà l’attività sui social media. La numero uno del dipartimento di polizia di New York, Jessica Tisch, ha tuttavia assicurato che non esiste una minaccia credibile o specifica alla corsa. Il via sarà alla 8 del mattino (in Italia le 14) e la gara sarà trasmessa in diretta dalla Rai e da Dazn,
