Milano21: ecco perchè si devono applaudire i maratoneti
Domenica a Milano si corre la mezza maratona organizzata da FollowYourPassion e val la pena di ricordare ai milanesi che non corrono che gli atleti andrebbero applauditi. A guardare i numeri sarà ( anzi è ) una gran bella festa di sport perchè oltre 15mila runner al via sono un bel colpo d’occhio e non sono tante le gare che possono vantare una griglia del genere. Segno che si tratta di un evento di successo tra l’alaro crescente visto che , rispetto allo scorso anno, al via ci sono più o meno 4mila atleti in più. Una bella soddisfazione per chi organizza ma anche per una città come Milano che vedrà arrivare per un week end lungo nei suoi hotel, nei suoi B&B, nei suoi ristoranti, nei suoi negozi, nei suoi bar e nelle sue pizzerie migliaia di atleti con famiglie al seguito se si considera che più di settemila partecipanti sono stranieri. Quindi un bel business per tutti. Ed è questo ( anche questo ) il valore aggiunto di eventi così e sarebbe il caso di ricordarselo sempre.
A Milano soprattutto che con runner, maratone, grandi sportivi in genere non ha mai avuto un gran bel rapporto . Ci sono città dove ci si arrabbia meno, altre di più. Milano storicamente è una delle più “incazzose” con i maratoneti ma in genere con tutti gli sportivi, e non solo gli sportivi, che ogni tanto prendono possesso per una mattinata delle strade della città. E una vecchia storia che si trascina dalle prime edizioni della Stramilano che poi ha purtroppo “contagiato” la Milano Marathon e le altre sfide che sono venute senza risparmiare il Giro d’Italia. Una storia antica fatta di insulti, di liti agli incroci, di uova lanciate dai balconi, di gente addirittura venuta alle mani. Un po’ triste per una citta dal respiro internazionale che s’incarta sul rito dei pasticcini da comprare la domenica mattina ovviamente senza la scocciatura di dover aggirare una transenna. Ma tant’è.
Milano, Roma, Firenze, Tokyo, New York, Boston, Londra, Parigi ogni grande città ha la sua partecipata maratona, la sua mezza, la sua granfondo ciclistica. Un vanto ed una opportunità perchè da sempre gli eventi sportivi portano con sè l’idea del viaggio, della vacanza spesso fatta in famiglia e quindi indotto e denari. Che per chi ha casa sulla finish line è una magra consolazione che non lenisce la rabbia, ma per chi amministra le città dovrebbe essere giusto motivo di riflessione e di collaborazione con chi organizza. Non solo. I grandi eventi richiamano atleti famosi che sono uno stimolo all’ emulazione soprattutto per il coinvolgimento dei ragazzi negli sport di base. Oggi va così con Yannick Sinner per il tennis, per le olimpiadi che stanno per arrivare ma va così anche per le grandi maratone che invadono le città. La maratona di New York, tanto per fare un esempio, non porta solo tantissimi spettatori ad applaudire sulle strade ma ha trascinato a correre i tutti questi anni milioni di persone che prima stazionavano stabilmente sui divani.
Quindi una corsa, una maratona, una dieci chilometri sono anche un investimento che permette di risparmiare tanti soldi in sanità per il popolo adulto e permette di far crescere una generazione di ragazzi sportivi che, oltre a star bene fisicamente e psicologicamente, apprendono dallo sport i valori più importanti da condividere sul campo e non solo sui social. Uno su tutti quello della sconfitta che fa parte delle cose, della vita, che è sempre un punto di ripartenza e non di vendetta. E vale anche nel rapporto con le persone, con una moglie, con una fidanzata. Saper accettare di perdere qualcosa o qualcuno vale di più di tante panchine rosse, di tanti segnetti rossi sul viso, di tanta troppa retorica…Anche per questo la citta domenica deve applaudire i maratoneti…
