Cervia, Ironman da record: vince lo sloveno Lavrencic
Tremila oggi e tremila domani che messi insieme fanno seimila triatleti sulle strade della Romagna in un week end da record. Il primo a tagliare il traguardo dell’Ironman Emilia Romagna è lo sloveno Tine Lavrencic dopo 8 ore, 14 minuti e 15 secondi di gara: “Cervia è stato il mio primo Ironman e oggi, al quarto tentativo, ero determinato a conquistarlo. Ho corso in ogni parte del mondo e posso dirlo: l’atmosfera di Cervia, queste persone, questi volontari, questo entusiasmo in tutto il paese, non lo si trova da nessuna altra parte. Neppure alle Hawaii…”. Sarà l’euforia della vittoria e forse lo sloveno un po’ esagera… Ma neanche tanto perchè un week end che mette insieme numeri del genere non capita sempre, anzi non capita mai. Dietro di lui arriva il tedesco Jan Erik Künne, seguito dall’ucraino Julian Demianov e dal primo degli italiani il mestrino Paolo Dalle Fratte. “Cervia è una gara che amo, e oggi ho superato le mie aspettative- spiega- Nella vita sono un assicuratore, per prepararmi mi alzo ogni giorno alle 3:15, mi alleno a nuoto prima del lavoro e in bici e di corsa dopo. Vivere emozioni come questa dà senso a tutto.” Ad imporsi in campo femminile è stata la tedesca Marit Lindemann, unica a scendere sotto le 9 ore, in 8:40:15.
A Cervia per l’ Ironman è festa grande con seimila atleti al via da 80 Paesi e una folla da grandi occasioni. Il primato non è un caso. Gli italiani lo fanno meglio…E così Cervia, terra di spiagge formato-famiglia, di colonie dove una volta i bimbi andavano in vacanza ma soprattutto terra che allo sport dà del tu, incornicia il suo week end che fa la storia. E la storia è semplice: quella del più “popolato” Ironman al mondo, di un evento da prima pagina che è la via tracciata da un’abile regia per un’avventura che un po’ ti cambia la vita . La storia è quella di una sfida accarezzata e sognata anche da altre città ma che qui si realizza perchè la Romagna è il posto perfetto per eventi così. C’è il mare, ci sono le strade che hanno scritto la storia del ciclismo, c’è un senso dell’ospitalità che alla fine fa sempre la differenza. Ci sono amministratori, sindaci, assessori, albergatori che sanno far di conto e che hanno capito come si possa trasformare, quasi per incanto, un desolato weekend di metà settembre in un fine settimana di alta stagione. Basta crederci. Basta spalancare le porte ad un “popolo” che armi, bagagli, bici e famiglie si è trasferisce da queste parti per una migrazione sportiva che muove migliaia e migliaia di persone, anima più anima meno. Un numero enorme di iscritti, tra corse notturne, olimpico, ironman e mezzo ironman. Domani si continua. Tocca all’altra metà del popolo che si cimenta sulla distanza olimpica e con il mezzo, l’Ironman 70.3 che vedrà in gara tra i pro anche l’olimpionico Alessandro Fabian.
