Per assurdo ciò che vale per qualche funerale può valere anche per la sicurezza delle donne di cui tanto si parla ma non sempre altrettanto si fa. «Non fiori ma opere di bene» per dire che sull’insicurezza in città, non solo percepita come sostiene qualcuno ma emergenza vera, servirebbero anche piccoli gesti ma concreti. Prendiamo la corsa, il running come si dice oggi, sempre più amata da atlete o donne semplicemente appassionate. Non sempre nei parchi si riesce a correre nelle ore più frequentate e quindi più sicure ma in molti, ad esempio a Milano nel parco di  Trenno, anche nelle ore dove c’è più luce e c’è più gente ci sono tratti isolati e pericolosi. Premesso che è praticamente impossibile pattugliare tutta la città, aree verdi comprese, va detto che qualcosa si potrebbe fare e in realtà è stato fatto. Fu Letizia Moratti, quando era sindaco, ad installare le colonnine SOS per aumentare la sicurezza nei parchi cittadini, forse non la più efficace delle misure possibili ma comunque un tentativo concreto di porre rimedio ad una deriva di criminalità che preoccupava già allora. Poi col tempo molte sono cadute in disuso fino a diventare un problema di degrado e quindi disinstallate. Morte e sepolte, purtroppo. Resta il nulla. Restano qua e là alcune «panchine rosse» tanto care alla retorica della sicurezza politicamente corretta che ricordano a tutte le donne quanto sia pericolosa Milano (anche quando corrono) ma a poco servono. Che è un po’ la stessa differenza che passa tra fiori e le opere di bene ai funerali.