C’erano una volta le star sregolate e maledette. E ci sono ancora, ma non tutte. Harry Styles, tanto per citare una delle icone pop più note e seguite degli ultimi lustri,  sbriciola un bel po’ di luoghi comuni in questo senso se non altro per il fatto di aver corso ieri e finito la maratona di Tokyo. E una maratona resta sempre una maratona…La star Inglese di Holmes Chapel, un paesino a sud di Manchester, è indubbiamente una delle figure più iconiche dell’industria dello spettacolo degli ultimi lustri. Dagli inizi nella boy band  degli One Direction ha saputo trasformarsi in solista di successo  con 25 dischi di platino e oltre 50 milioni di copie vendute e, in questi anni, ha tenuto concerti ( tutti sold out) in ogni dove da quelli storici in Italia a CampoVolo all’ Europa,  al Nord e  al Sud America e all’Oceania . Raffinato ed eccentrico è sempre il più fotografato su red carpet, palchi, serate da Awards, un’icona di stile a cui si è ispirata e si ispira una buona parte della Generazione Z con tanto di mamme al seguito. E così dai Grammy alla carriera cinematografica è diventato il volto ( e il corpo ) di marchi di moda,  campagne pubblicitarie, copertine di rotocalchi, siti e social.  Insomma una star a tutto tondo con tutte le stravaganze che da una star ci si possono aspettare. Forse non una maratona però. O meglio, non una maratona corsa in 3 ore 24 minuti e 7 secondi che è un tempo da far invidia a tanti appassionati che sui 42 chilometri si allenano e si cimentano. Il 31enne britannico sulle strade di Tokyo ha corso a 4.50 al chilometro senza flessioni se si considera che lo split tra le due mezze maratone è stato di 1h42, cioè praticamente identico.  In realtà la passione per la corsa di Harry Styles non è nuova visto che quasi quotidianamente si ritaglia lo spazio per una corsa nelle strade e nei parche di Londra, Los Angeles e New York che sono le città che più frequenta. La maratona di Tokyo, che ha visto al via 38mila atleti, è la prima delle cosiddette Major, le 42km più importanti tra cui New York, Boston, Chicago, Londra e Berlino. E’ stata vinta da due atleti etiopi: tra gli uomini da Tadese Takele  che è arrivato al traguardo in  2h03:23 ed è al primo successo in carriera su questa distanza e tra le donne da Sutume Kebede  che ha finito in  2h16:31 e ha ha replicato l’affermazione di dodici mesi fa.