Generazione di fenomene. E allora Lorenzo Bernardi, Vigor Bovolenta, Marco Bracci, Luca Cantagalli,  Ferdinando De Giorgi, Andrea Gardini, Andrea Giani, Andrea Lucchetta, Marco Meoni,  Andrea Sartoretti, Paolo Tofoli, Fabio Vullo, Andrea Zorzi restano nella leggenda ma lasciano il passo nella gioia  alla fantastica nazionale femminile del volley che oggi scrive una delle pagine più belle della pallavolo e  dello sport. L’oro mondiale dopo quello olimpico passando dalle Nation League: forse di più non si può chiedere alle ragazze di Julio Velasco che oggi  nella finale mondiale disputata a Bangkok hanno battuto per 3-2 al tie-break la Turchia allenata dall’italiano Daniele Santarelli, in Italia coach di Conegliano nonchè marito di Monica De Gennaro, libero azzurro che oggi gli ha giocato contro.

Ma non è dato mettere limiti.. Non il passato, ma il presente quindi. E allora  Carlotta Cambi, Alessia Orro,  Benedetta Sartori, Anna Danesi, Sarah Fahr, Yasmina Akrari,  Stella Nervini, Myriam Sylla, Loveth Omoruyi, Gaia Giovannini,  Paola Egonu,  Ekaterina Antropova,  Monica De Gennaro e Eleonora Fersino sono la nostra nuova generazione di fenomene, la continuazione di una storia che non finisce mai e che Velasco ha ripreso nelle sue mani dopo aver scritto pagine che sembravano irraggiungibili nonstante quel sogno olimpico sempre sfuggito.

Una vittoria della pallavolo, del nostro sport che forse va anche un po’ oltre lo sport come ha detto a caldo la capitana Anna Danesi: “Non è stata la nostra miglior partita ma in campo è venuto fuori il meglio di noi, la nostra capacità di resistere anche se non in giornata, di non arrendersi, di essere un gruppo prima di tutto che sono tutti valori che lo sport insegna…”. Eccome se lo fa. Una vittoria sofferta, meritata, che a un certo punto è anche sembrata sfuggire perchè le ragazze turche trascinate da una gigantesca Melissa Vargas sembravan0 avere qualcosa in più.

Ma alla fine i conti tornano, 23 anni dopo la vittoria di Berlino le azzurre riportano il titolo mondiale in Italia e a spiegare il senso di un’impresa arriva anche l’invito al Quirinale del Presidente Sergio Mattarella. Resta l’emozione di una grande giornata di sport, di quelle che vanno dritte negli album della storia, dei ricordi, delle foto che rimangono. C’era una volta una generazione di fenomeni  c’è oggi una generazione di fenomene che ne ha raccolto il testimone. A guidarla, e non è un caso, ancora quall’argentino ormai italiano che risponde al nome di Julio Velsaco che a 73 anni trattiene a fatica l’emozione tradita dal suo sguardo che non smette di sognare e di farci sognare.