08Dic 12
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Più di 40 aziende europee a rischio crac il prossimo anno. L’allarme è di S&P che punta il dito contro la stagnazione dei consumi e la crescita del debito. L’agenzia di rating pensa che la forza finanziaria delle imprese peggiorerà ulteriormente, con due terzi dei settori industriali in fase di contrazione. Finora le imprese in Europa hanno sopportato la crisi finanziaria abbastanza bene. Una prosecuzione del trend negativo, secondo S&P, determinerebbe un peggioramento della qualità del credito e una flessione dei ricavi. In un simile scenario diminuirebbe l’efficacia dei piani di risparmio sui costi. Insomma, per le aziende che hanno un rating speculativo (cioè una valutazione inferiore alla «BBB-» il che […]
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26Nov 12
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Uno Stato libero di Catalogna, anzi di Catalunya (come giustamente si dice a Barcellona) è destinato a rimanere una pia illusione. Le elezioni locali per il Parlament della Regione più ricca di Spagna si sono concluse con una secca sconfitta per il partito di maggioranza relativa Convergència i Uniò che ha perso 12 seggi e dunque ha fallito l’obiettivo di conquistare tutta l’assemblea per poi lanciare un referendum indipendentista. Non è una gran consolazione anche il raddoppio dei seggi da parte di Erc (Esquerra Republicana de Catalunya), un partito di sinistra ma con idee autonomiste. Per riportare in auge la secessione da Madrid (oggi effettivamente […]
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22Nov 12
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Le banche italiane hanno prestato a famiglie e imprese 117 miliardi che rischiano di non vedere mai più: a settembre nella discarica delle sofferenze sono entrati altri 1,8 miliardi rispetto ad agosto e 15,6 miliardi nei dodici mesi, per un incremento annuo del 15,3 per cento. È una crescita senza sosta quella fotografata ieri dall’Abi di Giuseppe Mussari e rappresenta il secondo campanello d’allarme in pochi giorni dopo la convocazione in Bankitalia dei primi cinque gruppi del Paese avvenuta lunedì: i crediti di difficile riscossione sono ormai il 5,9% degli impieghi (5,1% un anno fa), in pratica ogni 100 euro […]
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20Nov 12
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È stato un po’ un fulmine a ciel sereno per i mercati. Moody’s ha tagliato la valutazione della Francia togliendole la «tripla A» (il rating massimo equivalente a un 10 in pagella) e abbassando il giudizio di un gradino a «Aa1». Le prospettive (l’outlook restano negative). Le motivazioni sono, come al solto, sintetiche: L’economia francese ha perso competitività e nel medio periodo le prospettive di crescita risultano meno brillanti che in passato. È venuta meno la certezza di un flusso costante di entrate fiscali perché la crisi ridurrà anche il gettito derivante dalle tasse L’esposizione ai Paesi periferici dell’area euro […]
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14Nov 12
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Quando accade un fenomeno che l’evidenza scientifica (o empirica) riterrebbe impossibile, si parla sempre del «volo del calabrone». L’insetto, infatti, sarebbe troppo pesante per volare considerata l’esigua superficie delle sue ali. e invece la natura ha creato questo paradosso… Anche l’economia (o come direbbe Francis Bacon le credenze popolari) crea paradossi. E uno di questi, ci ricorda M&G Investments, è la Francia. Innazitutto, dall’inizio del 2011, la crescita economica è stata molto deludente, scendendo da un tasso annuo del 2,5% allo 0,3% nel secondo trimestre di quest’anno. Naturalmente, è stata l’intera Eurozona a soffrire, ma la Francia ha fatto peggio dei Paesi “forti” come la Germania. E […]
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25Ott 12
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Il Pil della Gran Bretagna nel terzo trimestre è cresciuto dell’1% rispetto ai tre mesxi precedenti ed è rimasto invariato su base annua scrivendo così la parola fine alla più tremenda recessione registrata nel secondo dopoguerra. Il risultato ha battuto le previsioni del mercato (+0,6% sul trimestre) ed è stato determinato dalla spinta propulsiva delle Olimpiadi sottoforma di flussi turistici e vendite di biglietti. L’economista di Schroders specializzato sull’Europa, Azad Zangana ha annunciato una revisione al rialzo delle stime del Pil britannico per il 2012 e per il 2013, ma è ancora presto per dire che il peggio sia passato […]
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22Ott 12
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I media nazionali e internazionali hanno propagandato come una grande conquista l’accordo dell’ultimo Consiglio Ue relativo a un’unione della vigilanza bancaria da attuarsi sotto l’egida della Bce a partire dall’anno prossimo o, al più tardi, dal 2014. Legittimo l’entusiasmo derivante dal sapere che il presidente italiano della Bce, Mario Draghi, potrebbe comunque non essere insensibile alle necessità di un settore fino a un anno fa da lui monitorato dalle finestre di Bankitalia. Ma, come ci spiegano gli analisti di Mediobanca, i problemi della finanza europea e, soprattutto, degli istituti di credito spagnoli sono ben lungi dall’essere risolti. Ci sono infatti cinque […]
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22Ott 12
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Le ferite della crisi rischiano di mandare in setticemia buona parte delle piccole e medie imprese italiane, già soffocate dalla stretta al collo dei prestiti decisa dalle banche per fare quadrare i bilanci con le regole di Basilea III. Ora le banche si preparano però a spruzzare sulla pelle delle imprese un po’ di pesticida contro lo Stato Italiano che paga le proprie fatture in deplorevole ritardo. In attesa della emanazione del decreto che recepisce il regolamento operativo del Fondo di garanzia per le Pmi, il 63,5% delle banche italiane, in termini di sportelli sul territorio, è infatti pronto ad aderire […]
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16Ott 12
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Attenzione! Con questo post non vi suggeriamo qualche strategia alternativa per investire i risparmi ma cerchiamo di spiegarvi come funziona il mercato globale e perché il periodo che stiamo vivendo è particolarmnete difficile, soprattutto per chi vuole arrivare a fine mese mettendo qualche euro da parte. Il problema principale di tutte le economie industrializzate è la crescita del debito pubblico. Ci sono Paesi che storicamente hanno speso più di quanto potessero permettersi come l’Italia e ce ne sono altri come gli Stati Uniti che, pur avendo conti pubblici meno disordinati, hanno bruciato molte risorse (e continuano a farlo) affinché la crisi economica non blocchi completamente […]
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12Ott 12
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[photopress:Donors_2.jpg,full,pp_image] Queste cifre sono il segno della forza «virtuale» di Mitt Romney su Barack Obama. Sono i primi cinque «sponsor» del candidato repubblicano e sono tutte grandi banche. Quattro statunitensi (Goldman Sachs, Bank of America, Jp Morgan e Morgan Stanley) e una svizzera (Credit Suisse). Quello che finora ha sorpreso la grande stampa a stelle e strisce è il fatto che Goldman Sachs si sia apertamente schierata a favore di Romney mentre quattro anni fa era il contributor numero uno di Obama, ma da questa storia un osservatore italiano può trarre due auspici: Se vincerà Romney, i titoli bancari […]
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