Il fil rouge tra Xi e Putin

Pubblichiamo un’ampia anticipazione di un libro in corso di pubblicazione sulla guerra russo-ucraina, scritto da Fabrizio Amadori, esperto di comunicazione e di questioni geopolitiche. «Mentre la Russia continuava ad attaccare l’Ucraina, dall’altra parte del mondo la situazione si infiammava. Xi Jinping aveva ribadito al XX Congresso che la Cina avrebbe fatto tutto il necessario per riprendersi Taiwan. Sembrava del tutto indifferente al punto di vista dell’Occidente. Per lui, il modello liberaldemocratico non rappresentava affatto il punto più alto della cultura politica, anzi. Tanto è vero che per il giornalista francese Billeter, citato da Sergio Romano sul «Corriere della Sera», esisteva […]

  

L’Europa produce mostri

  La scelta di sostenere il progetto dell’Unione Europea e della moneta unica, seppur con forme diversamente critiche, da parte dei partiti tradizionali italiani, Pd in primis, non ha pagato. M5S e Lega sono i veri vincitori elle elezioni italiane, cioè proprio i due movimenti che non avevano mai nascosto diffidenze e antipatie nei confronti della costruzione burocratica di Bruxelles, dell’euro e della politica fatta di pareggi di bilancio e tasse. Quel tipo di cecità tecnocratica è, secondo noi, la principale responsabile della situazione attuale. In fondo, a Bruxelles hanno creato solo mostri: Nigel Farage e l’Ukip alfieri della Brexit, lo sgangherato […]

  

«La Francia ci ha rotto!»

  Oggi lasciamo la parola a Fabrizio Amadori, esperto di comunicazione e di pubbliche relazioni, per parlare di un tema che ci tocca tutti da vicino: lo stato delle relazioni con la Francia e l’invasione di migranti sulle nostre coste, resa ancor più insostenibile dalla scarsa collaborazione degli altri Paesi europei nei ricollocamenti, in primis dei nostri cugini d’Oltralpe. Ovviamente, sul banco degli imputati c’è il neopresidente Emmanuel Macron. «La Francia prima bombarda (con Sarkozy) e poi scappa: l’ondata di profughi è dovuta soprattutto al crollo del regime di Gheddafi», esordisce Amadori indicando nei francesi «i primi responsabili, e il […]

  

Qatar, hacker e verità manipolate

Una casella di posta elettronica si trasforma in una bomba mediatica che rischia di destabilizzare il Medio Oriente. Il caso dell’ambasciatore degli Emirati Arabi negli Usa, Yousef al Otaiba, la cui email è stata violata e il contenuto reso pubblico, dimostra una leggerezza impressionante nella gestione di informazioni critiche. Le mail, infatti, avrebbero evidenziato una stretta collaborazione tra Emirati Arabi Uniti e un think thank neo conservatore e pro-israeliano, la Foundation for the Defense of democracy (Fdd), in funzione anti-iraniana. L’Iran è percepito come ostile da entrambi i Paesi, nonostante formalmente gli Emirati Arabi Uniti nemmeno riconoscano Israele. Il gruppo […]

  

C’est ne qu’un début…

I consigli sulle strategie d’investimento arrivano sempre puntuali al termine di ogni consultazione elettorale di particolare rilevanza. Non potevano, perciò, mancare in occasione della vittoria di Emmanuel Macron su Marine Le Pen per le presidenziali francesi. Le principali banche d’affari offrono suggerimenti abbastanza omologati che così possiamo sintetizzare: si tratta di una vittoria per l’Europa perciò conviene puntare sulle azioni del Vecchio Continente (visto che quelle Usa stanno diventando costose e la Fed sta rialzando i tassi), mentre sul mercato obbligazionario bisogna continuare a cogliere le opportunità di rendimento. Gli esperti di Pimco, tuttavia, sottolineano che gli investitori dovrebbero evitare di […]

  

Dove vai se l’uomo forte non ce l’hai?

Le cronache quotidiane ci fanno prendere confidenza con un termine politologico anglosassone: «figurehead», che letteralmente indica la polena delle navi, ma metaforicamente è utilizzato per descrivere le leadership caratterizzate da una grande forza tanto decisionale quanto di immagine. L’ultimo personaggio in ordine di tempo a potersi aggregare alle figurehead che caratterizzano la scena politica globale è Marine Le Pen che ieri sera ha destato una buona impressione durante il dibattito con Emmanuel Macron, sfidante centrista accreditato della vittoria. Come ha spiegato bene Andrea Goldstein, managing director di Nomisma, la diagnosi di Le Pen «è che solo un ritorno del patriottismo […]

  

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