Oscar Wilde, e il ritratto “vittoriano”

Sono tanti i motivi di vanto per Oscar Wilde. Qui mi preme sottolineare che è stato tra i pochi scrittori della sua epoca a dare forma, voce e anima a  un mito moderno. Un mito intramontabile che ancora oggi si incontra nei nostri sogni, nelle nostre paure, nell’orizzonte di attesa (per dirla con i teorici della letteratura) della nostra civiltà. Il mito è quello ovviamente dell’eterna giovinezza cui il signor Dorian Gray ha prestato il nome e un bellissimo aspetto. La storia di questo romanzo è conosciuta da tutti. Anche da chi non l’ha letto. Ed è per questo che […]

  

Jane Austen e il caso Weinstein

Se c’è un aspetto che mi ha colpito della triste vicenda legata al nome del produttore cinematografico Harvey Weinstein è la mancanza di uniformità nel giudizio che le donne danno di quanto accaduto e di quanto fatto poi, a distanza di anni, dalle vittime del satiro americano. E visto che il caso mediatico è scoppiato proprio mentre leggevo uno dei romanzi (anzi il primo pubblicato) di Jane Austen, subito mi è venuto spontaneo chiedermi cosa avrebbe detto l’autrice di Ragione e sentimento a proposito degli abusi inflitti da Weinstein (perlopiù a giovani attrici inesperte e disorientate). Di sicuro lady Austen […]

  

Busi “traditore” con un insolito omaggio a Lewis Carroll

Ogni scusa è buona per riprendere in mano un capolavoro dell’infanzia. Mio figlio mi chiede se ho nella mia biblioteca personale Alice nel paese delle meraviglie. Ovviamente rispondo di sì e lo vado a prendere. Quando glielo consegno, però, non riesce a celare un velato disappunto. Sembra non gradire. Eppure è un libricino smilzo. Molto smilzo. Il pomeriggio seguente scopro che è andato in libreria ad acquistarne un’altra edizione. Ha optato per l’ultima versione della Mondadori nella collana ragazzi, con la splendida traduzione di Masolino D’Amico. Quando mi accorgo dell’acquisto ci rimango male e cerco anche di rimproverarlo. In fondo […]

  

Il “cuore di tenebra” della vecchia Inghilterra

Possiamo provare a dividere, così per gioco, la letteratura inglese in due categorie: quella dei costruttori e dei distruttori.  Badate bene, non parlo ex cathedra. Non ne avrei nemmeno i titoli necessari per farlo. Mi limito a proporre un gioco di società il cui spunto è la recente lettura di un classico del romanzo inglese del Novecento che, a ben guardare, è presente nel nostro mercato editoriale in più di un’edizione (e/o traduzione). Il romanzo in questione è Il buon soldato e lo ha scritto Ford Madox Ford proprio mentre il suo Paese (l’Inghilterra) si gettava nella mischia della Prima […]

  

Chesterton oggi è il miglior alleato di Marine Le Pen

I tanti estimatori di Marine Le Pen, dopo il suo gesto di libertà e indipendenza (aver rifiutato di coprirsi la testa con un velo per incontrare il Mufti di Beirut), dovrebbero correre in libreria. Lì potrebbero trovare un romanzo appena ripubblicato che potrebbe dare loro soddisfazione (oltre che un immenso piacere). Un romanzo intelligente e umoristico che ridicolizza l’osservazione cieca delle norme, soprattutto quelle imposte dalla religione islamica. Sono infatti tornati Humphrey Pump e Patrick Derloy, i protagonisti dell’Osteria volante di Gilbert Keith Chesterton (1874-1936). Il romanzo viene riproposto in una nuova veste dall’editore Lindau (la precedente edizione risale a […]

  

Una tromba jazz contro le convenzioni

Il grande trombettista Joss Moody muore sulla soglia dei settant’anni. Dopo una lunga carriera sulla ribalta del jazz inglese. Star praticamente indiscussa negli anni Sessanta e Settanta, Joss lascia un grande vuoto nella musica. Un grande vuoto ovviamente anche nella vita di sua moglie Millie e di suo figlio Colman. Da qui, dalla morte del protagonista, inizia il romanzo di Jackie Kay, Trumpet, pubblicato una quindicina d’anni fa da La Tartaruga (traduzione di Sandro Melani). Il libro mi è capitato fra le mani in maniera assai fortuita. A lettura conclusa, però, posso dire che si è trattato di un autentico […]

  

I paradossi che fanno bene a Romeo e Giulietta

È iniziata la stagione delle letture estive. Soprattutto per i nostri ragazzi. I consigli si sprecano. E spesso cadono nel vuoto. “Leggete Calvino!” “Mettete Stevenson in valigia!” “Se proprio ti piace la lettura con brivido non fare a meno di Edgar Allan Poe!” E via dicendo. Spesso i consigli sono solo parole al vento, e i giovani (nel più fortunato dei casi) fanno di testa loro, scelgono autonomamente, magari testi più ostici, magari testi più complessi. Approfitto della vetrina di questo blog per segnalare ai genitori che ne fossero interessati la nascita di una nuova collana della De Agostini. Ovviamente […]

  

Il geco metaletterario che piacerebbe a Sterne

Il romanzo contemporaneo? E’ vecchio. Un paradosso? Non proprio. Prendete l’ultimo romanzo di Tiziano Scarpa. Si intitola Il brevetto del geco (Einaudi). Poi prendete La vita e le opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo di Laurence Sterne (tante le edizioni tascabili disponibili, ottima quella degli Oscar Mondadori con un saggio introduttivo di Walter Scott) e confrontateli. Ovvio che siano distanti tra loro sotto tanti punti di vista, ma una cosa certamente in comune ce l’hanno. Sono romanzi che mettono alla prova la resistenza del genere di fronte alla sfida più difficile: quella di interrogare la natura del suo stesso codice espressivo. […]

  

L’orrore dell’Isis anticipato da Dickens

La felice sorpresa questa volta porta in calce due nomi. Il primo è quello del più grande romanziere inglese: Charles Dickens. Il secondo è quello di uno dei più acuti e sensibili critici letterari di sempre: l’austriaco Stefan Zweig. I loro nomi campeggiano sulla copertina di un Oscar Mondadori (collana Oscar classici) da poco tornato in libreria: Una storia di due città (traduzione e introduzione di Mario Domenichelli). Si tratta di una felice sorpresa perché il testo di Zweig è un piccolo capolavoro di esegesi. Non sul singolo testo, bensì sull’opera intera dell’autore di Grandi speranze. Uno dei libri più […]

  

Il family day di Thomas Hardy

Le piazze affollate per Italia svegliati e il CircoMassimo pieno del Family day hanno offerto il meglio del repertorio retorico pieno solo di diktat, capziosità, slogan ideologici. A vincere non è stata la voce della folla, bensì l’ipocrisia. Si parla di famiglia, di amore, di sussidiarietà, di diritti, ma senza sufficiente rispetto per la libertà altrui e queste parole finiscono per perdere peso e svanire nell’aria come bolle di sapone. Se dovessi consigliare un libro da leggere , in un simile contesto politico, direi di prendere Nel bosco di Thomas Hardy appena ripubblicato da Fazi. È un grande romanzo d’amore. Quindi molti […]

  

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