Quando i misteri ministeriali erano tutti da ridere

Il lockdown (dovuto alla pandemia), il ricorso massiccio allo smartworking e l’accelerare nel trasferire sul piano telematico il numero maggiore possibile di adempimenti burocratici e amministrativi ha senza dubbio modificato radicalmente i rapporti tra il cittadino e la Pubblica amministrazione. Possedere uno spid (e soprattutto saperlo usare) diventa quasi segno di onnipotenza. E quel piccolo utente/cittadino, che tanto miserrimo e indifeso si sentiva di fronte al gigantesco Moloch della macchina amministrativa, è diventato più grande e più forte. Fino al punto di muoversi sulle sue gambe. Anche lo stile del linguaggio burocratico ha dovuto prendere atto di questa trasformazione antropologica. […]

  

Goffredo Parise logopedista dell’anima

Alla letteratura spesso chiediamo di confortarci. Altrettanto spesso però chiediamo ai testi letterari di concederci un’immersione nelle più profonde regioni dell’umano, quelle che difficilmente, chi come noi nuota sulla superficie della realtà, riesce a scandagliare. Altrettanto spesso chiediamo ai libri di migliorarci o, meglio, di aumentare il nostro tasso di umanità. Se prendiamo in mano, a esempio, i Sillabari di Goffredo Parise di certo riusciamo in quest’ultima funzione. I racconti, raccolti in due riprese tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta, vengono pubblicati inizialmente sulle pagine del Corriere della Sera e ambiscono, secondo la spiegazione dello […]

  

L’incoscienza di Zeno, gaffeur impenitente

Casualmente (ma solo casualmente) sono tempestivo. Mi trovo qui tra i primi (forse il primo) a scrivere di un centenario importante: la prima pubblicazione de La coscienza di Zeno. Mancavo di volontà e determinazione, proprio come il personaggio uscito dalla penna di Italo Svevo. La lettura estiva è stata prodotta esclusivamente dal caso e andando a rivedere le date mi sono accorto che questo romanzo, sicuramente tra i più importanti del Novecento italiano, è uscito nei primi mesi del 1923. Insomma ci siamo: possiamo iniziare i festeggiamenti e le celebrazioni. Io faccio la mia modestissima parte con queste poche righe, […]

  

Pereira, un eroe giovanissimo

Da qualche parte in questi giorni ho sentito citare Antonio Tabucchi. Anzi, per la verità, era un articolo (chissà su quale giornale o rivista) in un cui l’autore citava Pereira, il giornalista timido e pavido protagonista dell’omonimo romanzo che ha fatto conoscere e apprezzare anche dal grande pubblico nel 1994, dopo la vittoria del Premio Viareggio e del Premio Campiello, il suo autore. Nell’articolo – che colpevolmente ho letto troppo distrattamente – si diceva che sono tempi, i nostri, in cui è utile ricordare la figura di Pereira e il suo alto insegnamento morale.  La frase “sono tempi, i nostri […]

  

Giù le armi! E leggete Puskin!

Non potevo non leggerlo, alla prima occasione. Paolo Nori, forse suo malgrado, è l’autore del momento. E il suo romanzo Sanguina ancora (Mondadori), dedicato alla figura e all’opera di Dostoevskij, affronta un tema, ancora suo malgrado, fin troppo attuale. E il tema non è semplicemente l’arte letteraria del celebre (e ampiamente celebrato) scrittore russo. Bensì l’utilità, anche per lettori distanti per epoca e per posizione geografica, dei suoi romanzi e racconti. Nori è un romanziere (oltre che un raffinato studioso di civiltà e letteratura russa) molto talentuoso. Sa essere coinvolgente col lettore. Ha una voce simpatica e originale. E questo […]

  

La Grapa del Moro è una “montagna incantata”

E’ il sogno di ogni scrittore avere tra le mani un “personaggio leggendario” che – incredibile a dirsi – “è esistito davvero”. Però devi essere uno scrittore davvero bravo per maneggiare una “fortuna” simile senza sprecare il suo potenziale. Paolo Malaguti (classe 1978) lo è. Ne è prova il suo ultimo romanzo Il Moro della cima (Einaudi). Un romanzo che parla appunto di un personaggio avvolto da una gloriosa leggenda ma che è anche personaggio storico realmente esistito. Tale la sua fama e la sua leggenda che l’editore decide di aggiungere una foto del signor Agostino Faccin al fondo del […]

  

Bagnarsi nel “fiume” arbasiniano dell’opera aperta

Come è vero che non ci si bagna mai nello stesso fiume, altrettanto vero è che non si rilegge mai lo stesso libro.  Soprattutto se è un buon libro, aggiungerei.  Soprattutto se è un classico. I classici, infatti, hanno sempre qualcosa da insegnare. Lo si è detto mille volte: sono quei libri che parlano a tutti e che superano la prova del tempo. Però la frase “non si rilegge mai lo stesso libro” ha un significato anche più semplice. L’americano Stanley Fish nel 1980 pubblico il saggio C’è un testo in questa classe? L’interpretazione nella critica letteraria e nell’insegnamento (pubblicato […]

  

Montaigne e i “lanciacori” giallorossi

Se Montaigne fosse nato nel 1970 a Roma e avesse passato la sua infanzia al Portuense, forse oggi sarebbe l’autore di un felice romanzo autobiografico molto autoironico e scanzonato, pieno di amore per la “Maggicaa”, magari con veloci escursioni nell’epica del calcio, ricordando eroiche trasferte a bordo di macchine scassate con una scorta inesauribile di panini con la frittata a sentire i grandi che piangono e ridono e bestemmiano di paura e di gioia. E tutto questo con una lingua controllatissima. Di un’eleganza davvero fuori dal comune. Degna del miglior Racine (ovviamente nato anche lui sotto le Alpi). Come Montaigne […]

  

Gli eroi sopravvissuti al sogno di Angelica

In ogni articolo di questo blog non si fa che ripetere che i classici sono una garanzia di soddisfazione per qualsiasi lettore. Un libro che ha passato la prova del tempo sa essere sempre attuale e quindi universalmente adatto a ogni lettore. Lo abbiamo scritto e ripetuto fino alla noia. Però le occasioni per ripeterlo sono sempre diverse e sempre stimolanti. L’ultima mi viene dalla lettura di Dice Angelica di Vittorio Macioce (appena pubblicato da Salani). Vittorio (permettetemi l’uso del solo nome visto che siamo colleghi e ci conosciamo da molti anni) è riuscito a dare corpo a un suo sogno. Un sogno […]

  

Tondelli, Ligabue e la fine del mondo

L’ho scelto per caso. Non avevo letto molto di suo. E sicuramente non questo romanzo. Pescando dallo scaffale la bella edizione delle Opere di Pier Vittorio Tondelli (1955-1991) nei Classici Bompiani (con la puntuale e garbata cura di Fulvio Panzeri) la scelta è caduta proprio su Rimini. E’ stato il suo penultimo romanzo ma anche quello che gli ha regalato a un tempo maggiori soddisfazioni per il successo di pubblico e maggiori amarezze per la tiepida accoglienza della critica. Comunque già il tema del racconto è invitante per chi da più di un anno non va al mare e non […]

  

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