Lalla Romano e quel titolo troppo “poetico”

Esistono libri che hanno titoli respingenti. Che non ti fanno venire voglia di essere presi e letti. Libri che, come Le parole tra noi leggere di Lalla Romano, prendono in prestito il verso di una poesia (in questo caso di Eugenio Montale). Libri che sembrano affidare il proprio destino a slogan pubblicitari.  Questo genere di titoli andava tanto di moda qualche decennio fa. Il libro della Romano, per esempio, è uscito nel 1969 (per Einaudi). Ed ha avuto un grande successo di pubblico e non solo. Ha vinto anche il premio Strega. Mi sono trovato a leggerlo semplicemente perché era […]

  

Così Bolaño sfida la pazienza dei farmacisti colti

C’è un romanzo la cui lettura mi ha precipitato in una sorta di cilindro rotante. Attraversare le pagine di 2666 di Roberto Bolaño (Adelphi, traduzione di Ilide Carmignani) è come sentirsi mancare il terreno sotto i piedi, come salire sulle montagne russe. Meglio ancora: come salire su delle montagne russe dentro un labirinto. Se questa “diavoleria” fosse possibile, sarebbe la perfetta metafora dell’ultimo grande romanzo dello scrittore cileno. Un’opera straordinaria. La fatica che costa al lettore è ampiamente ripagata. Perché a ogni pagina c’è un abisso narrativo in cui precipitare. I personaggi principali lasciano volentieri il campo a centinaia di figuranti […]

  

La voce di Sandro Ciotti è diventata un romanzo

Se fatta bene, se compiuta con passione, la radiocronaca di una partita di calcio può essere un’esperienza altamente letteraria. Ci sono radiocronache (mi vengono in mente, per esempio, quelle di Sandro Ciotti) che possono reggere tranquillamente il confronto con i più bei passi dei Promessi Sposi. Oggi, purtroppo, le radiocronache hanno ceduto il passo alla televisione. Ormai tutti i canali, soprattutto quelli della pay-tv, propongono partite a tutte le ore per tutti i giorni della settimana. Con giornalisti che non hanno bisogno di raccontare quello che vedono. Soprattutto non hanno bisogno di essere chiari e precisi. Accanto a loro, spesso, […]

  

Se il romanzo di formazione corre a ritmo di jazz

“La cosa più radicale che una donna possa fare è vivere”. Siamo a pagina 220 del romanzo La vita che non vedi di Kim Echlin (Einaudi). A parlare è Katherine una delle due protagoniste della storia. E’ al telefono con l’altra protagonista: Mahsa. Le sta chiedendo di raggiungerla a New York. C’è la possibilità di suonare insieme. C’è la possibilità di coronare un sogno, cullato e coltivato per tutta una vita. Di fronte agli eventuali dubbi dell’amica, le ricorda che ormai è una donna emancipata, affrancata anche dal ruolo di mamma (visto che i figli sono cresciuti).  E poi chiude il […]

  

Julian Barnes mette un capolavoro sotto il nostro albero di Natale

Se c’è una cosa che è meglio non fare è quella di regalare un classico o un titolo di catalogo come strenna natalizia. A ben pensarci, anzi, queste due categorie non sono le più indicate quando si tratta di regalare un libro a un amico. C’è sempre il rischio che il destinatario del regalo abbia già letto o possegga il volume. D’altronde non è così difficile immaginare che si abbia letto Madame Bovary. O, per rimanere in tema dei viventi, che si abbia in casa i libri di Philip Roth. Ecco perché questa volta non parlerò di un classico. Vi […]

  

Se Stendhal avesse conosciuto Macron

La vita e soprattutto le ambizioni di Julian Sorel sono moderne? Questo mi chiedo una volta finito di leggere il celebre romanzo di Stendhal Il rosso e il nero. Lettura adatta oggi? Non so rispondere. D’istinto direi proprio di no.  Però in effetti si tratta di un romanzo ancora capace di regalare forti emozioni al lettore e soprattutto di offrirgli moniti molto utili sulla deriva che può prendere l’ambizione. Il figlio di un umilissimo carpentiere di Verrières (località d’invenzione, visto che lo scrittore voleva evitare ogni rischio di processo per diffamazione) dimostra fin da ragazzino una memoria e un’intelligenza prodigiosa. Il buon […]

  

Busi “traditore” con un insolito omaggio a Lewis Carroll

Ogni scusa è buona per riprendere in mano un capolavoro dell’infanzia. Mio figlio mi chiede se ho nella mia biblioteca personale Alice nel paese delle meraviglie. Ovviamente rispondo di sì e lo vado a prendere. Quando glielo consegno, però, non riesce a celare un velato disappunto. Sembra non gradire. Eppure è un libricino smilzo. Molto smilzo. Il pomeriggio seguente scopro che è andato in libreria ad acquistarne un’altra edizione. Ha optato per l’ultima versione della Mondadori nella collana ragazzi, con la splendida traduzione di Masolino D’Amico. Quando mi accorgo dell’acquisto ci rimango male e cerco anche di rimproverarlo. In fondo […]

  

Il “cuore di tenebra” della vecchia Inghilterra

Possiamo provare a dividere, così per gioco, la letteratura inglese in due categorie: quella dei costruttori e dei distruttori.  Badate bene, non parlo ex cathedra. Non ne avrei nemmeno i titoli necessari per farlo. Mi limito a proporre un gioco di società il cui spunto è la recente lettura di un classico del romanzo inglese del Novecento che, a ben guardare, è presente nel nostro mercato editoriale in più di un’edizione (e/o traduzione). Il romanzo in questione è Il buon soldato e lo ha scritto Ford Madox Ford proprio mentre il suo Paese (l’Inghilterra) si gettava nella mischia della Prima […]

  

Chi ama i cani non legga Kundera

Non ci si bagna mai nello stesso fiume. Stesso discorso per i libri. Ovvero i classici,  i cosiddetti evergreen. Non si legge mai lo stesso libro. Una legge scontata. Siamo noi lettori a essere sempre diversi ed è per questo che il testo che abbiamo davanti ci dirà sempre qualcosa di nuovo.  Mi è capitato l’altro giorno riprendendo in mano L’insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera. Lo lessi poco più di trent’anni or sono quando fu lanciato in maniera affatto anomala dalla trasmissione Quelli della notte con Renzo Arbore e Nino Frassica. Il giovane Roberto D’Agostino inserì il romanzo, pubblicato soltanto […]

  

Stephen King diventa grande con Harry Potter

La prima cosa che ho fatto, una volta conclusa la lettura dell’ultima pagina di On writing di Stephen King, non è stata quella di accendere il computer e far partire il programma Word per iniziare a scrivere. La prima cosa che ho fatto è stata di andare in libreria a cercare qualche romanzo dello scrittore americano. E in questo snobbando proprio l’ultimo consiglio lanciato dalle pagine di On writing. King, il padre di Misery di Carrie e di tante altre straordinarie creature romanzesche, stava per consegnare al lettore la “bella copia”, la copia finale, di un brano di un suo […]

  

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