Il Proust d’America fa a pezzi la famiglia

“Non credo che la memoria menta per motivi futili. Il fatto è che la memoria tratta l’assoluto, i riassunti; tratta forme di conoscenza portatili, e così finisce per drenare cose che assomigliano più a motti, ad aforismi e ad apoftegmi che non a momenti reali”. Ci può essere sentenza più proustiana di questa? Se non è dell’autore della Recherche (e non lo è infatti), almeno è di qualcuno che quel testo ha davvero letto con estremo profitto. Tanto che questa stessa frase potrebbe essere il compendio esegetico più corto e più lucido che su quel capolavoro della letteratura novecentesca possa […]

  

Il lirismo “liberal” di Isherwood

Quando uscì la commedia Quattro matrimoni e un funerale di Mike Newell in tanti trovarono nell’episodio dell’orazione funebre il più alto e romantico momento del film. A declamare i versi di una celebre poesia di Wynstan Auden un giovane omosessuale (l’attore John Hannah) che ricordava con struggente commozione il compagno appena scomparso (Simon Callow). Chissà quanto è stata involontaria la scelta di suggerire come amore assoluto quello omosessuale, mentre le storie (a lieto fine) degli altri personaggi della storia venivano liquidate in pochi fotogrammi alla fine della pellicola con riferimenti piuttosto prosaici. Quella scena mi viene in mente ora che chiudo […]

  

Jerome è sceso dalla barca (dell’umorismo)

Cosa succede se all’improvviso uno scrittore (ma potrebbe anche essere un poeta, un musicista, un filosofo o un pittore) diventasse ricco? Se dall’oggi al domani si scoprisse milionario? La domanda ovviamente potrebbe avere molteplici risposte. Le più varie. Però la domanda resta valida soprattutto se si sgombera il campo dalle preoccupazioni propriamente professionali (e poetiche) e da quelle materiali (bollette, mutui e via dicendo). Dal momento che lo scrittore è normalmente, per indole e per abitudine professionale, portato a sondare l’animo umano, si porrebbe immediatamente nella condizione di mettere la sua improvvisa ricchezza in rapporto con la dilagante povertà che […]

  

Con Joyce sulla rive gauche

Nostalgia canaglia. Io la intitolerei così una recensione dedicata al libro Shakespeare and Company scritto da Sylvia Beach a metà degli anni Cinquanta e tornato adesso nelle nostre librerie grazie al prezioso lavoro di Neri Pozza (traduzione di Elena Spagnol Vaccari e introduzione di Livia Manera). Si tratta di un libro di memorie dedicato a un luogo dell’anima. Uno di quei posti dove si è fatta la storia del Novecento. Almeno dal punto di vista letterario. Shakespeare and Company era infatti una libreria. Una libreria originale e famosissima. Almeno nell’ambiente cosmopolita e altamente vivace della Parigi degli anni Venti.  Una […]

  

Manzoni visto con gli occhi di Caravaggio

Ogni volta che mi capita sotto mano I promessi sposi non posso fare a meno di ricordare una scena del film Il portaborse di Daniele Luchetti. Il personaggio del “portaborse” (Silvio Orlando) è un appassionato professore di liceo in aspettativa che davanti ai “suoi” ragazzi in procinto di affrontare l’esame di maturità prova a snocciolare in pochi minuti tutti i consigli e le informazioni giuste. E preso dal fervore della sua spiegazione dice: “La letteratura italiana dell’Ottocento, ve l’ho detto migliaia di volte, è penosa, andrebbe saltata in blocco. Che cosa ce ne può importare a noi di un Silvio Pellico, di […]

  

Il Nordest di Trevisan sembra raccontato da Sterne

Qualche anno fa, quando collaboravo come assistente volontario alla cattedra di Letteratura italiana contemporanea della Sapienza, mi è capitato di incontrare uno studente operaio. Non uno studente lavoratore. Ce ne stanno tanti. Proprio uno studente operaio. Era la solita sessione d’esami, angosciante per gli studenti e frustrante per chi è chiamato a interrogarli. Ogni tanto, però, anche chi interroga ottiene delle belle soddisfazioni. Nel mio caso capitò proprio quando si sedette di fronte a me questo studente operaio. Avrà avuto la mia età (quindi abbondantemente sopra i trenta), allegro e disinvolto. E già qui le differenze con gli altri studenti […]

  

Pure De Sade boccia il reddito di cittadinanza

Può capitare, come è capitato a me, di trovare una spietata critica al reddito di cittadinanza là dove meno te lo aspetti. Nel mio caso è successo esattamente a pagina 32 de La filosofia nel boudoir (edizione Oscar classici Mondadori, traduzione di Daniele Gorret). Bisogna procedere, però, con ordine altrimenti la cosa si fa troppo ingarbugliata anche per il lettore più attento. La filosofia nel boudoir è una delle opere più provocatorie di Donatien Alphonse Francois De Sade. Tra i pochi testi pubblicati in vita dall’autore, il romanzo uscì a Parigi in forma anonima nel 1795. Qui De Sade descrive […]

  

Svelato (con il sorriso) il mistero della stanza 101

Navigando nella Rete può capitare di trovarsi di fronte a una foto di papa Bergoglio con una didascalia critpica soltanto per chi non ha frequentato i grandi romanzi di George Orwell. Nella foto si vede papa Francesco che fa capolino da dietro il vetro di una porta. Al di qua, nel corridoio dove la porta si affaccia, è ben visibile a fianco della porta  stessa il cartellino che riporta questa semplice identificazione: stanza 101. La didascalia alla foto è fulminante nella sua scanzonata ironia: “ecco cosa si nasconde nella stanza 101”. Alla lettura di queste poche parole la mente corre […]

  

Guareschi, Di Maio e il congiuntivo

“Ogni volta che Di Maio parla, muore un congiuntivo”. Basta fare quattro passi nella Rete per trovare slogan e battute come questa. L’arrivo dei Cinque Stelle al potere ha liberato una grande voglia di scherzare sulla ignoranza altrui. Si ironizza soprattutto sulla incompetenza della nuova classe politica che non è stata filtrata attraverso nessuna “scuola di partito” e che non ha fatto alcuna gavetta. E ovviamente sul livello culturale di molti dei nuovi attori della scena parlamentare, giudicato dal popolo della Rete estremamente basso, è cresciuto un filone di arguzie e motti (più o meno salaci). Personalmente non mi viene […]

  

Le minicar di Balzac

Ogni volta che mi passa accanto una minicar,  con a bordo ragazzi che scimmiottano il peggio degli adulti al volante, mi vengono in mente le figlie di papà Goriot. Il celebre personaggio di Honoré de Balzac è sicuramente una delle maschere più vivide della Comedie Humaine, il grande affresco dedicato alla società francese dell’inizio del XIX secolo. La sua è una situazione a dir poco proverbiale: vedovo, fiaccato da una vita di enormi successi economici, dedica la vecchiaia a proteggere le figlie. Le fa entrare in società consegnandole a due mariti ricchi ma soprattutto blasonati ed eleganti. Fatto questo si […]

  

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