I furti di cani sono in aumento
La cagnolina che vedete nella foto si chiama Lucrezia. E’ stata rapita, lo scorso 26 gennaio, da quattro malviventi che si sono introdotti in casa della sua proprietaria Emanuela, in zona Camilluccia a Roma, portandosela via. La donna ha aperto una pagina di Facebook Rapita Lucrezia nella quale lancia un appello per ritrovare la sua amica a quattro zampe. Qualche giorno fa, Emanuela è intervenuta a Radio Cusano Campus denunciando il rapimento. “La mia Lucrezia, una cagnolina di nove anni, è stata rapita al termine di un furto in casa mia. Abito in zona Camilluccia, oltre a diversi oggetti, dopo aver immobilizzato mio padre, hanno portato via anche il cane. Lucrezia è un chihuahua beige, sto cercando in tutti i modi di ritrovarla, è microchippata, ho fatto denunce, messo volantini, ma niente, sembra essere sparita nel nulla. Le ricerche che sto facendo in questi giorni mi hanno fatto conoscere questa realtà, ovvero c’è una banda che rapisce e ruba cani per dar vita a veri e propri traffici illeciti. La mia Lucrezia ha nove anni, è anziana, senza denti, non capisco cosa possano farsene. Il problema è che quando viene rubato un cane Carabinieri e Polizia non possono fare nulla. Per la legge, il cane è come un oggetto; mi hanno esplicitamente detto che non possono fare nulla”. Non è un caso singolo, come ha denunciato, qualche settimana fa, l’AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente). Complessivamente, vengono rubati tra i 95 e i 100 cani al giorno, vale a dire circa 2900 cani al mese e, più o meno, 35.000 cani l’anno, ha reso noto l’associazione. Roma (e il Lazio), Firenze, Milano, Parma e Napoli le città più colpite. Come tendenza, stanno calando i furti al Sud, mentre sono in aumento al Nord. E pare che proprio i chihuahua siano i più appetibili per questi criminali, tanto che nel 2015 si registrano 3.350 cani di questa razza rapiti rispetto ai 1.400 del 2014. Dati tremendi, inquietanti, che devono allarmare ogni amante dei nostri amici cani. Cosa accada a questi animali, purtroppo, è risaputo. Li impiegano per i combattimenti clandestini (soprattutto pitbull e rottweiler) , ma anche per utilizzarne, purtroppo, la carne e la pelliccia. In altri casi, sono finiti nelle mani di aguzzini che li hanno usati per l’accattonaggio o, peggio ancora, per la vivisezione. Alcuni cani di razza vengono fatti riprodurre in allevamenti abusivi. Cosa possiamo fare, noi, per difenderli? Il caso di Lucrezia, dimostra che neanche in casa sono al sicuro; a maggior ragione, se lasciati abitualmente soli in giardino. E’ fondamentale il microchip, obbligatorio per legge, anche perché vi aiuterà a dimostrarne l’appartenenza, da un punto di vista legale, in caso di ritrovamento, ma ovviamente non basta. Dei cani rapiti, solo il 15% è stato ritrovato. Insomma, facciamo tutto il possibile per tutelare la sicurezza dei nostri cagnolini e speriamo che Lucrezia e tutti gli altri nelle sue condizioni possano rapidamente tornare a casa.