La dermocosmesi per trattare le cicatrici post-intervento
Nessuno ama le cicatrici che, oltre a rappresentare un antiestetico e anche doloroso ricordo, creano disagi e fastidi come infiammazioni e prurito. Brutte tracce, a volte, di momenti da dimenticare, come nel caso di cicatrici causate da interventi chirurgici o anche, nel caso dell’oncologia, da una successiva terapia. Oggi, però, attenzione, non disperiamoci, perché la dermocosmesi, attraverso tecniche e prodotti innovativi anche naturali, può fare davvero molto. E non solo per contenere questi segni, ma anche per eliminarli, portando un beneficio concreto nella vita quotidiana a chi le porta sulla propria pelle. Evviva, una migliore qualità della vita. Perché non sempre il processo di cicatrizzazione in cui si distingue la fase infiammatoria, seguita da quella proliferativa e successivamente dalla fase di rimodellamento, avviene, naturalmente, in modo ottimale.
Proprio in quest’ultima fase, entra in gioco la dermocosmesi. Come spiega Myriam Mazza, Cosmetologa, Farmacista e Presidente dell’Associazione Ricomincio da me, pensata per le donne che hanno subito interventi o terapie oncologiche. “Un corretto accudimento della cicatrice può infatti permettere una risoluzione ottimale della problematica. Il trattamento dermocosmetico di una cicatrice però, va detto, inizia nella “fase di rimodellamento”, e può durare anche due/tre anni. È un trattamento lungo che va monitorato e tenuto sotto controllo per diverso tempo per non scaturire in una cicatrice patologica”. Inoltre, non tutte le cicatrici sono uguali: “Le cicatrici atrofiche – continua l’esperta – sono piccole, piatte e, soprattutto, depresse rispetto all’epidermide. La pelle in questa zona è priva di elasticità: ecco perché il protocollo dermocosmetico deve consigliare prodotti ricchi di sostanze emollienti ed elasticizzanti. Devono essere trattate continuamente proprio perché l’effetto cosmetico non è permanente e soprattutto scompare nel tempo. La cicatrice ipertrofica ha invece un rilievo ingrossato (a causa un’eccessiva produzione di collagene); è arrossata e, soprattutto, provoca prurito e a volte anche dolore. Se questa cicatrice inizia a debordare allora diventa cheloidea (con margini irregolari, completamente debordata ed antiestetica). Essa viene trattata con un intervento medico o attraverso delle infiltrazioni o con l’asportazione chirurgica”.
L’accudimento dermocosmetico delle cicatrici è un lavoro importante, di aiuto e mantenimento. “Possiamo intervenire con accudimento dermocosmetico dopo il quindicesimo giorno dall’intervento, anche su cute lesa con i prodotti più appropriati. Spesso poi, vengono consigliati cerotti, anche in silicone, che impediscono la veloce attività proliferativa dei fibroblasti e, di conseguenza, una iperproduzione di collagene Basta saperli gestire: è importante, nel cambio cerotto, toccare o massaggiare la cicatrice nel giusto modo, con un gesto delicato e leggero, pari ad uno sfioramento. Diverse volte in questi anni ho constatato la paura nelle persone, che non avendo avuto istruzioni, avevano addirittura paura per lavarsi, rinunciando a questo atto fondamentale. Parole chiave saranno: igiene e delicatezza”. L’igiene, infatti, è di fondamentale importanza: “La scelta del detergente giusto è molto importante, – continua quindi Mazza – e sicuramente serve optare per prodotti dermoaffini come oli detergenti o un burro con capacità lenitiva e liporestituente, dalla texture leggera, e quindi facilmente spalmabile. L’accudimento della cicatrice però richiede un approccio multidisciplinare con il medico e/o con il dermatologo. Un giusto consiglio è quindi quello per un protocollo personalizzato che preveda prodotti ricchi di miscele di oli vegetali (ad es. olio di mandorle dolci, olio di riso), prodotti che contengano vitamina E, acido ialuronico, biolipidi vegetali e sostanze ad azione antinfiammatoria. Fa capolino negli ultimi anni, in una ricerca cosmetica sempre più performante, la scelta di sostanze naturali e insolite come l’estratto di cipolla”. In caso di prurito, si può utilizzare uno spray specifico a base di acqua termale e vitamine, efficace nelle situazioni sia acute che prolungate. Fondamentale poi, proteggere la cicatrice dall’esposizione solare con una crema a fattore di protezione non inferiore a 50 per evitare la comparsa di macchie nella zona circostante. “È importante scegliere una referenza dalla texture leggera, che non crei prurito e quindi il grattamento, meglio se resistente all’acqua e al sudore, senza profumo, con assorbimento rapido ed impercettibile sulla pelle e ricca di ingredienti come acido ialuronico, acqua termale e pro-vitamina E”.