Khashoggi, Brunson e quel filo conduttore che passa da Ankara (e Doha)

C’è un filo conduttore che lega la torbida vicenda di Jamal Khashoggi, il giornalista dissidente saudita scomparso nel consolato del suo Paese ad Istanbul, e la liberazione del pastore protestante statunitense Andrew Brunson da parte del Governo turco, entrambe avvenute negli ultimi giorni. Il filo è quello della rivalità interna al mondo musulmano sunnita che vede schierati da un lato Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti e dall’altro Turchia e Qatar. La Turchia di Erdogan, in particolare, con questa doppia mossa, l’aver fatto trapelare i particolari più cruenti dell’eliminazione di Khashoggi da un lato e la liberazione di Brunson dall’altro, […]

  

Iran: prossima una “esportazione di democrazia”?

Dal 1979 l’Iran è una spina nel fianco degli Stati Uniti. E le motivazioni reali, chiaramente, sono geopolitiche oltre che ideologiche (anche se queste, vista la nota influenza dell’Israel lobby a Washington, soprattutto in campo repubblicano, non sono comunque secondarie). Da un lato, con il regno dell’alleato Pahlavi, gli americani potevano esercitare un controllo indiretto su un territorio puntato come una lancia verso il cuore della massa continentale eurasiatica e quindi dell’URSS (oggi occupato dalla Russia e dai Paesi dell’Asia centrale) e questo, dopo la rivoluzione degli ayatollah, non è ovviamente più stato possibile. E, mai come oggi, con la progressiva […]

  

Putin ed Erdogan cercano l’accordo sulla Siria, l’Occidente la bombarda…

Lo si affermava su questo blog qualche tempo fa: l’Occidente non vuole la pace in Siria. E comunque, ora che il conflitto sembra volgere al termine e il rovesciamento di Assad pare ormai irraggiungibile, non la vuole se non alle proprie condizioni. E così, nella giornata di ieri, dopo che i presidenti di Russia e Turchia, Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan, avevano annunciato da Sochi il raggiungimento di un accordo per una zona de-militarizzata di circa 15 chilometri a Idlib che consentirà, sotto il controllo di truppe sia turche che russe, di separare dai governativi le truppe ribelli vicine ad Ankara, allontanando altresì le truppe […]

  

L’UE sfida apertamente il dollaro. Un passaggio potenzialmente epocale

Nella giornata di mercoledì, passata alle cronache per la votazione della risoluzione Sargentini contro l’Ungheria di Viktor Orban e per l’approvazione della nuova normativa sul copyright, al Parlamento europeo di Strasburgo è andato in scena anche un altro momento di importanza non irrilevante. Durante il rituale discorso sullo stato dell’Unione, il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker ha infatti dichiarato, senza troppi giri di parole, l’intenzione di sfidare con l’euro la supremazia monetaria del dollaro americano negli scambi internazionali. La moneta comune, per Juncker, dovrà divenire “uno strumento attivo di una nuova Europa sovrana” . Sovrana ovviamente nei confronti […]

  

Votando contro Orban l’Europa si condanna. Con le proprie mani

Dunque l’Europa ha scelto. Ha scelto, evidentemente, di privarsi dell’Ungheria di Viktor Orban. Un premier membro del Partito Popolare Europeo, fazione maggioritaria all’interno dell’emiciclo comunitario di Strasburgo, sanzionato da buona parte dei suoi stessi colleghi, oltre che, come prevedibile dalle sinistre europee. E’ stata infatti approvata oggi la risoluzione che, in base all’articolo 7 del Trattato dell’UE, chiedeva al Consiglio Europeo di “rilevare la presenza di un chiaro e grave rischio di violazione da parte dell’Ungheria dei valori fondanti l’Unione Europea“. Sono stati 448 i voti favorevoli,197 quelli contrari e 48 gli astenuti. Ora la questione passerà appunto al Consiglio, costituito da capi […]

  

No, in Svezia non è tutto come prima. E chi finge di ignorarlo sbaglia

No, in Svezia, nonostante quanto affermato dal sistema mediatico mainstream, non hanno vinto i partiti tradizionali. È vero, le elezioni hanno visto ancora una volta al primo posto, con oltre il 28% delle preferenze, i socialdemocratici, come accade ininterrottamente dal 1917. Eppure questa volta sarà difficile per loro mettere insieme un Governo, dato che la coalizione di centrosinistra (che include anche la sinistra e i verdi) conta 144 seggi, contro i 143 della coalizione di centrodestra, costituita da moderati, liberali e cristiano-democratici. Insomma, nessuno ha una maggioranza. Forse determinanti saranno i seggi assegnati al partito nazionalista dei Democratici Svedesi, che con […]

  

Da Idlib al Donbass, passando per Africa e borse: la “guerra fredda” che si scalda tra Eurasia e Occidente

Dalla Cina arrivano altri 60 miliardi di dollari per lo sviluppo del continente africano, nell’ambito del progetto della Nuova Via della Seta. Nel mentre la Russia, nonostante le minacce di Trump, ha bombardato Idlib, dando il via alla liberazione dell’ultima porzione di Siria in mano ai ribelli. Nel Donbass, in Ucraina, affermano invece fonti dei guerriglieri locali, sarebbero giunti ufficiali militari dagli Stati Uniti e dal Canada, fatto che lascerebbe presagire una volontà di intervenire militarmente da parte delle potenze occidentali. Che cosa hanno in comune queste tre notizie? Apparentemente slegate, sono invece unite da un fil rouge, un filo […]

  

Caos Libia: il doppiogiochista Macron e il ruolo di Russia ed Egitto

L’Italia sta perdendo (di nuovo) la Libia. La Francia la sta (di nuovo) conquistando? È questo il verdetto più o meno unanime dei principali osservatori circa gli scontri che si sono verificati a Tripoli negli ultimi giorni. Un verdetto, probabilmente, azzeccato, se nulla dovesse cambiare. Ma come è potuto accadere tutto questo? Solo poche settimane fa gli italiani gioivano per il successo diplomatico dell’incontro a Washington tra il premier Giuseppe Conte e l’inquilino della Casa Bianca, Donald Trump, che aveva assegnato all’Italia il ruolo di primo attore nel difficile processo di stabilizzazione dell’ex colonia, in vista di una conferenza a Roma […]

  

L’establishment non vuole la pace in Siria. E il rapporto tra Russia, Turchia e Iran

Con la stretta dell’esercito governativo siriano attorno ad Idlib, ultima roccaforte dei ribelli jihadisti, si dovrebbe avviare verso la conclusione il conflitto in Siria. Il condizionale, tuttavia, è d’obbligo. Diversi sono infatti i punti interrogativi su quale sarà la reazione dell’establishment occidentale. Che sembra, dalle notizie emerse grazie ai tanto bistrattati media russi e sapientemente taciute dalla stampa italiana ad eccezione de il Giornale, non voler in alcun modo accettare la possibilità che Bashar Al Assad e il suo regime laico tornino in pieno controllo del Paese. Così, mentre il presidente statunitense Donald Trump nel mese di agosto aveva annunciato la […]

  

Da Lisbona a Vladivostok: perché all’Europa ora serve una grande narrazione

Rapporto tra deficit e PIL, conti in ordine, compiti a casa. Questa sciatta e scialba narrazione dell’Europa, asfittica e aziendalista, da ragioniere, non funziona. Lo si è visto con l’emergere dei populismi, che hanno fatto dell’Europa, vista la sua insussistenza politica, il bersaglio privilegiato di ogni male. Ultimo esempio il caso della nave Diciotti. L’Europa insomma, non se la passa bene, è risaputo. Ma, oggi come oggi, sarebbe un peccato quasi mortale il permettere che il “malato” ci lasci le penne. Il perché ce lo sta insegnando la Germania che, per la prima volta forse, sta lanciando timidi segnali di […]

  

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