Ci siamo. Fino a qualche anno fa correre all’indietro come i gamberi  era da molti considerato il vezzo di qualcuno che cercava il modo di farsi notare. Era, appunto. Poi però quelli che fanno retrorrunnig sono diventati più numerosi, hanno cominciato a frequentare maratone, mezze e tapasciate e l’aria è cambiata. Talmente cambiata che ora il retrorunnig è una vera e propria specialità e il prosimo 19 settembre a Ponte san Giovanni, in provincia di Perugia, si disputeranno i mondiali di mezza maratona. Arriveranno atleti anche da Venezuela, Brasile, Taiwan e da tutta Europa.  La gara verrà disputata lungo un percorso cittadino di circa 1.800 metri, da ripetersi undici volte, per un totale di 21.097  chilometri.   Gli atleti saranno suddivisi in tre categorie: under 50, over
50 e femminile. <Questo campionato – ha annunciato Giuseppe Angeli, presidente dell’Associazione italiana retrorunning – porterà in Umbria i migliori specialisti della disciplina. Tra i favoriti, Hsueh Ching-Kuang, campione di Taiwan, che ha stabilito la migliore prestazione mondiale nella 100 chilometri di Osaka, e Nicola Fabiani, primatista italiano, mentre tra le donne la favorita è Metzler Kerstin del Liechtenstein. E’ la prima volta che una gara mondiale di retrorunning si corrre in Italia ed è di fatto la consacrazione di una disciplina.  Finiti i tempi  delle battute quando si incontrava qualcuno che correva all’indietro. Ora si fa sul serio.