Ti scatta una molla nel cervello e , prima o poi, capita a tutti i maratoneti. Succede un qualcosa per cui dopo tante maratone, tante mezze, tanti lunghi e tanti chilometri ti viene voglia di osare un qualcosina di più. Una gara, un’esperienza che sposti un po’ più in sù l’asticella del tuo limite o che semplicemente ti faccia uscire da quella che rischia di diventare la stua giornaliera routine di fatica.  E ti metti a cercare. Già, ma cosa?  C’è chi si fa sedurre da una cento chilometri, chi dalla sabbia di un deserto, chi dal trail. Ma c’è anche lo skyrunning che è un bel nome inglese dietro cui si nasconde la corsa in salita e che dev’essere sofferenza allo stato puro. Così la conferenza stampa per una corsa nella Bergamasca presentata stamattina dall’assessore regionale allo sport Monica Rizzi diventa l’occasione per farci un pensierino. La Valetudo skyrunning è una 23 km con un dislivello di 3mila metri nel cuore della Valle Imagna nelle Orobie. E’ alla sua quinta edizione e si correrà ad Almenno San Salvatore (Bg) il 3 aprile prossimo. “Parlando di skyrunning – ha detto Monica Rizzi – si pensa inevitabilmente al suo significato letterale, ‘corsa del cielo’. Credo che questo sia il termine più appropriato e che renda bene il significato di questa disciplina. La corsa in montagna è infatti uno degli sport tra i più affascinanti e duri e che, come molte discipline, dà più soddisfazioni agli atleti che sul campo dimostrano di saper soffrire. Alla naturale fatica della corsa si sommano infatti le difficoltà determinate dal dislivello della montagna e dagli imprevisti causati dalle condizioni climatiche e dai sentieri impervi”. Quest’anno la Valetudo Skyrunning sarà inserita nel Mountain Running International Cup – Grand Prix of the Nations 2011. Il circuito internazionale, giunto alla seconda edizione, comprende 7  tappe che saranno disputate in diversi territori (Italia, Paesi Baschi, Grecia, Catalogna, Francia e Marocco), dal 3 aprile fino al 1 ottobre. Alle gare partecipano atleti di tutto il mondo, anche di nazioni non riconosciute, che si identificano nel territorio di appartenenza ma sono uniti dall’amore verso lo sport. Nell’edizione dell’anno passato sono intervenuti 1335 atleti di 36 nazioni diverse.