Maratona di Utrecht, premi più bassi se a vincere sarà un keniano. Ed è polemica
Pietro Giovannoni, consigliere leghista della provincia di Padova, tempo fa aveva lanciato il sasso. Aveva detto che non bisognava più dare soldi alle maratone perchè tanto a vincere erano sempre gli extracomunitari in mutande. Una boutade, una provocazione, una stupidaggine chiamatela come volete. Ma intanto era finito sulle prime pagine dei giornali della sua zona e anche su qualche quotidiano nazionale che poi aveva ripreso la sua sparata. Ed era quello che cercava forse. Ma fortunatamente la storia era finita lì. E all’estero qualcuno avrà pensato: i soliti politici che cercano una vetrina , i soliti provinciali, i soliti italiani insomma. Ma per chi il buon silenzio deve ancora scoprirlo c’è sempre qualcuno, da qualche parte del mondo, che in un certo senso gli va dietro. E, se si può dire, è una piccola vendetta nel senso che non siamo sempre noi a far figure. E così è successo che in Olanda, ad Utrecht una ricca città universitaria olandese con la vocazione al commercio, gli organizzatori della locale maratona hanno deciso di moltiplicare per 100 l’eventuale premio per la vittoria di un atleta olandese rispetto agli stranieri visto che le ultime quattro edizioni della gara sono state dominate dai keniani. E il segretario della federazione keniana David Okeyo non l’ha presa benissimo. Giustamente mi viene da dire. Mai come in questo caso vale il detto che tutto il mondo è Paese ma non è una consolazione.