E meno male che lo sport “drogato” è il ciclismo…
A botta calda. Senza sapere ancora bene quali siano i contorni della nuova calciopoli, delle responsabilità e delle conseguenze su campionati promozioni e retrocessioni una riflessione però va fatta. C’è stata una squadra, la Cremonese, che durante una partita è stata praticamente mezza dopata per far sì che perdesse. Ai giocatori, con il tè o con l’acqua, è stato dato un farmaco appartenente alla famiglia delle benzodiazepine che di solito viene utilizzato contro i disturbi di ansia e del sonno. Il risultato è stato che la Cremonese ha perso perchè molti dei suoi uomini sono scesi in campo appannati e uno, addirittura, tornando a casa ha avuto un incidente in auto fortunatamente senza gravi conseguenze. Ora dico ma è possibile che nessuno di questi atleti sia stato trovato positivo a un test antidoping? Ma è possibile che nessuno si sia accorto di nulla e l’indagine sia partità solo dopo una denuncia dei dirigenti della Cremonese? E non stiamo parlando di un campionato regionale di sesta serie, siamo in serie B tra i professionisti. Da sempre credo che il doping esista in tutti gli sport ma che per trovarlo bisogna andare a cercarlo. Ci vuole la volontà e bisogna dare mezzi e soldi a chi prova a stanare i furbi. Il ciclismo è l’unico sport che questa lotta da qualche anno la fa seriamante. Però quando c’è da puntare il dito si va sempre in quella direzione. E forse è ora di finirla.