Che fare prima di una maratona? Allenarsi, bere, mangiare, dormire…ovviamente sì. Ma c’è anche chi alla vigilia di una 42 chilometri fa la classica sgambatina, chi non muove in passo e chi si concede un passaggio sul lettino del massaggiatore. E c’è anche chi fa di più, soprattutto negli utimi anni molti runner hanno preso l’abitudine di fare fisioterapia.  Ci sono varie tecniche e varie soluzioni, tutte valide. <La fisioterapia praticata prima di una gara- spiegano i tecnici della  Human Tecar-  è stata da molti anni sperimentata con successo nel mondo dello sport dove recuperare in tempi breve è una necessità fondamentale. Grazie all’utilizzo di prodotti cosmetici funzionali e alla combinazione di tecniche manuali avanzate che sono il risultato di una lunga esperienza a fianco di atleti, squadre e federazioni di diverse discipline sportive, sono stati sviluppati trattamenti orientati soprattutto alla prevenzione con protocolli ad hoc realizzati per recuperare velocemente dalla fatica e favorire il recupero muscolare. La nostra tecnologia stimola  la riattivazione regolabile e focalizzata del sistema circolatorio, dalla microcircolazione alla vasodilatazione, apportando in modo naturale ossigeno e nutrimento ai tessuti e supportando così i fisiologici processi autoriparativi dell’organismo>.  Ma, più nello specifico, qual è l’azione della fisioterapia sui muscoli di una atleta e da quale azione arrivano i vantaggi? <Nell’immediata vigilia di una gara non si andrà a vasodilatare o incrementare la temperatura, altrimenti si avrebbe un effetto miorilassante e una conseguente perdita di forza e reattività- spiegano alla Tecar- E’ importante invece concentrarsi su un incremento del microcircolo per drenare le tossine presenti ossigenando i tessuti in modo tale da far percepire al paziente una sensazione di leggerezza e tonicità nelle gambe. Si potrà inoltre determinare una leggera vasodilatazione a livello del rachide lombare e dorsale dando maggiore elasticità , facendo si che il movimento sia più sciolto e permettendo alla muscolatura che lavora in torsione una maggiore flessibilità”.  Ma la fisopterapia non è soprattutto pre-gara. Anzi. Diciamo che le sue applicazioni sono più note e diffuse soprattutto per il <dopo> e per far fronte ad infortuni e infiammazione a cui chi corre spesso è soggetto.  In buona sostanza molti vanno dal fisioterapista quando si fanno male, quando si stirano o si strappano o per guarire da pubalgie, lombalgie e via elencando. Quale siano gli effetti delle terapie in questi casi illustrano ancora i tecnici Tecar: <Con la nostra azione-  spiegano- siamo in grado di intervenire in modo selettivo e focalizzato sul sistema emolinfatico apportando ossigeno e nutrimento ai tessuti e asportando le sostanze di scarto del metabolismo cellulare, reazioni alla base della risoluzione delle problematiche di origine infiammatoria con forte componente dolorosa. E’ possibile agire tempestivamente dopo un infortunio intervenendo in profondità in modo non invasivo favorendo i naturali processi autoriparativi>.