Aldo Maranzina  è un tipo tosto. E non ci vuol molto a capirlo, basta dare un’occhiata ad alcune delle corse che ha fatto. Come la Lisbona-Mosca 5.200 chilometri in 64 giorni, la Trieste- Mosca che ha concluso in 24 giorni: la Vienna- Budapest e altro ancora. E poi una fila infinita di 24 ore, di 100 ore non-stop una delle quali anche su un tapis-roulant. Insomma un fenomeno. A Maranzina, nato ad Ancarano (ex provincia di Trieste, oggi Slovenia) il 15 dicembre 1946,  il coraggio non manca e dopo aver lavorato per anni nel porto della sua città, è diventato famoso proprio per le sue imprese nelle maratone di lunghissimasima distanza. E nonostante non sia  più un ragazzino e oggi corra con una protesi all’anca continua a far parlare di sè. Nei giorni scorsi il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, lo ha ricevuto per onorare il suo progetto di attraversare tutte le regioni «per unire l’Italia», percorrendo oltre 6 mila chilometri di corsa in 133 giorni.   Maranzina è partito lo scorso 1 maggio da Verona e concluderà la sua maratona il prossimo 9 settembre a Roma, in piazza San Pietro.

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