Il vice di Romney bara sulla maratona e scoppia il finimondo
Ci sono poche cose su cui non bisogna mai mentire. Una è il tempo di una maratona. E Paul Ryan, il giovane prestante numero due di Mitt Romney, lo imparerà sulla sua pelle. Le bugie dei martoneti durano lo spazio di un amen perchè il popolo dei corridori è un popolo di impiccioni invidiosi. Nessuno si fa i fatti propri soprattutto se in ballo c’è il crono di una gara. E se il crono di una maratona è di due ore e 50 minuti…beh allora un controllino è assolutamente obbligatorio. Perchè quelli sono tempi quasi da professionisti. Ryan l’ha sparata grossa. In un’intervista della settimana scorsa aveva dichiarato: «Si certo ho corso diverse maratone, la migliore in due ore e cinquanta>. Chapeau! <Ma ora non posso più correre – si era subito affrettato a precisare il braccio destro di Romney- perchè ho un problema alla schiena». Ma la frittata era fatta. Un minuto dopo la pubblicazione di quell’intervista migliaia di maratoneti americani ( soprattutto democratici) erano alla caccia della miglior maratona di Ryan. Cronometro alla mano hanno cominciato a spargere qualche dubbio. E come accade in questi casi, soprattutto nella rete, sono esplosi i commenti ironici, quasi tutti raccolti su twitter dal perfido Paul Begala, uno degli strateghi di Barack Obama. Ed è cominciato lo sfottò: «Paul Ryan ha appena detto di essere in quinto componente dei Beatles». E ancora:«Paul Ryan dice aver accompagnato Armstrong sulla luna. E di aver inventato il vaccino della poliomelite». Ed è come quando arrivi al 35 chilometro di una maratona: il momento della verità. Tant’è che lo stesso staff del repubblicano è stato costretto a fare una bella retromarcia e a chiedere praticamente scusa: «Ho corso una maratona oltre venti anni fa – ha precisato Ryan – e all’epoca mi allenavo con mio fratello, il vero atleta di casa. E lui non ha mai corso la maratona sotto le tre ore. Ciò vuol dire che io devo averci impiegato circa 4 ore». Così va meglio. E c’è anche una morale. Correre una maratona in due ore e 50 è da fenomeni. Ma anche correrla e arrivare al traguardo è da fenomeni. Non c’è bisogno di barare sul tempo tanto la gloria è comunque assicurata. E ne sa qualcosa il nostro ex presdiente del consiglio Romano Prodi che nel 2005 fu al centro di un piccolo terremoto sportivo durante la sua partecipazione alla maratona di Reggio Emilia. Ne corse un pezzo? La fece tutta? Arrivo in meno di 4 ore? Non si è mai capito. Ma il “professore” si rese conto all’istante che con la maratona ( e con i maratoneti) è meglio non si scherzare…