La retorica del calcio
Applausi a Boateng e al Milan. Non meritano neppure di essere citati invece quei poveretti che ieri hanno dato triste spettacolo nello stadio della ProPatria. Ciò detto il resto è un mare di retorica. Soprattutto sui giornali. Come se tutti si fossero resi conto ieri che negli stadi ci sono frange di idioti e di violenti. Ma va? E quella di ieri sarebbe la data storica, quella della svolta, quella che segnerà per sempre la fine dell’inerzia contro gli ignoranti. Balle. La verità è che ieri il Milan ha lasciato il campo perchè stava giocando un’amichevole contro la ProPatria. E mai lo avrebbe fatto durante un derby ma anche in una gara di campionato col Chievo. E il problema è un altro. Perchè per colpa di 30 idioti ieri migliaia di famiglie hanno dovuto riinunciare a godersi una giornata di sport? Perchè quei 30 idioti che erano li sugli spalti non sono stati fermati dalla polizia e denunciati? Bastava salire sulle gradinate e andare a prenderli. Così come basterebbe fare ogni domenica quando gli ultrà intonano cori razzisti o anche peggio. Perchè tutti sanno perfettamente chi sono, si conoscono nomi e cognomi. Invece no. Però leggo sui giornali che quella di ieri è e sarà la giornata della svolta. Ho qualche dubbio. Nssun dubbio invece sulle baggianate che ho letto su un illuminato articolo pubbicato dalla Stampa. I cori razzisti di ieri non sarebbero un caso nello stadio della Pro Patria, sì perchè lì siamo a nel cuore della Padania , della cultura leghista, nella patria di Bossi, del cerchio magico e via così…Dare un colore politica a quei trenta idioti è davvero un azzardo di ottimismo: difficile pensare che ciò che hanno fatto abbia una logica oppure solo un senso.. Ma tant’è la Stampa ha già trovato un colpevole. Però questa non è retorica, si chiama in un altro modo che non ho voglia di scrivere.