E’ l’onda lunga del doping. Sono i primi effetti dell’ormai nota indagine della commissione istituita dal senato francese. Tanto inutile quanto fragorosa verrebbe da dire. Così è di ieri la notizia che il team russo Katusha ha annunciato di aver sospeso Erik Zabel, l’ex ciclista tedesco oggi con mansioni di allenatore dei velocisti, che ha ammesso di aver fatto uso di doping per diversi anni. In una nota la società annuncia «la sospensione dal gruppo sprinter del coach Erik Zabel dopo le sue ammissioni sull’uso del doping  nel corso della sua carriera».  Ed è un’altra testa che cade dopo quella dello spagnolo Abraham Olano, lui pure snacherato dai francesi 15 anni dopo, e costretto a lasciare l’icarico di direttore tecnico della Vuelta di Spagna.  Forse è giusto, anzi seguendo una certa logica diciamo che sicuramente è giusto. Certo è che mi viene da pensare che questa sia un po’ una vittoria di Pirro, cioè assolutamente inutile per vincere quella che è la battaglia finale. Il doping va a vanti e chi deve sconfiggerlo indaga all’indietro. Davvero assurdo. Tanto per capire vale la pena di dare un’occhiata allultima intervista pubblicata da Panorama al professor Sandro Donati, consulente della Wada  ( Agenzia mondiale anti-doping) che da una vita si batte contro questa piaga dello sport.  Ecco il link.
(http://sport.panorama.it/altri-sport/Tour_de_France-doping-Donati-Orica)

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