Gordon Ramsay, ironman da incubo
Un ironman da incubo? Ebbene sì, anche il duro Gordon Ramsay ha un cuore d’atleta. E chi l’avrebbe mai detto che lo scorbutico protagonista di “Cucine da incubo”, uno dei format più seguiti al mondo, oltre a rimettere in sesto locali e alberghi sull’orlo del fallimento fosse anche un ottimo triathleta? Non in molti però così è. Il più famoso cuoco della Scozia domenica ha terminato con successo i Mondiali Ironman 70.3 di Las Vegas con un tempo che la dice lunga sulle sue ottime attitudini sportive: 7 e 48 minuti. Niente male. Al punto che ora Ramsay sta pensando di provare a qualificarsi per i mondiali di Ironam di Kona nelle Hawaii. “Quando avevo 14 anni- ha dichairato al traguardo- cercavo un obbiettivo nella vita. E l’ho trovato nelle gare di triathlon. Che poi sono pian piano diventate più lunghe”. Cosi di mezzi ironman ne ha corsi diversi da Londa alla nuova Zelanda e ora il tarlo è diventato quellocdi alzare ancora un po’ l’asticella della sua sfida. Cosa non gli è piaciuto dell’Ironman di Las Vegas? Ovviamente il cibo: ” La parte più dura è stata quella delle colline- ha detto- ma soprattutto perchè arrivando al traguardo si sentiva odore di pollo fritto e di patatine…”. Un tatuaggio testimonierà quasta sua impresa: ” Così anche le mie figlie pensareanno che sto diventando davvero cool”.