Pier Stagi, il mio “Grande Fratello”
Ci sono due cose che mi accomunano a Pier Augusto Stagi: la stessa età e la grande passione per il ciclismo. Così quando sul display del mio telefonino appare il suo nome so già che mi chiama per propormi un bel pezzo o una storia di dyue ruote oppure per “stanarmi”, cioè per scambiare qualche battuta su una corsa in bici o su una gran fondo dove sono stato a correre. Pier Augusto Stagi che dopo aver scritto per i più importanti giornali italiani oggi è il direttore di Tuttobiciweb, con Cristiano Gatti è la firma di punta del Giornale per quanto riguarda il ciclismo. I due sono il meglio che si possa trovare in circolazione, una coppia d’attacco perfetta come Maradona e Careca o Pulici e Graziani. Sia che raccontino di Giro o di Tour vale sempre la pena di leggerli. Pier poi è Wikipedia vivente delle due ruote: sa e ricorda ciò che è successo nel ciclismo negli ultimi trent’anni aneddoti e classifiche comprese. Ma torniamo alle sue telefonate. Il giorno dopo una gara la sua chiamata arriva puntuale. Puoi correre una crono a coppie a Borgomanero, il prologo del Giro d’Italia a Torino o la Granfondo Colnago a Desenzano e anche se non lo vedi Pier c’è e ti osserva. Non si scappa. Impossibile sfuggirgli quasi fosse un Gande Fratello conosce i tuoi tempi, sa che percorso hai fatto, con chi hai corso, con chi hai parlato o chi hai intervistato. Fa sempre il suo mestiere e lo fa bene. E devo dire che ormai la sua telefonata un po’ me l’aspetto e molto mi fa piacere perchè si può essere in qualsiasi faccenda affaccendati ma il tempo per far due chiacchiere di ciclismo si trova sempre. Soprattutto quando sul display del telefonino appare il nome di Pier Stagi
PS
Domenica alla Granfondo di Desenzano mi è capitato tra le mani un libro spendido che racconta la storia di Ernesto Colnago (Colnago – La bicicletta, Seconda Edizione, Prima Pagina Edizioni). Una bella copertina rossa e oltre 350 pagine che sono una fantastica pedalata nella storia del ciclismo da Bartali e Coppi a Thomas Voeckler campione di Francia sulle strade della Parigi-Nizza. Il racconto di una vita di ciclismo che è anche il viaggio nella storia del nostro paese, di ciò che è stato, di come è cambiato e di come è cambiato uno sport unico come quello della bicicletta. Da Colnago a Colnago con le immagini dei suoi incontri con Papa Giovanni paolo II, col presidente Napolitano ma soprattutto con la storia delle sue sue biciclette e con i campioni che ci hanno corso: da Dancelli a Mercks, da Baronchelli a Saronni, da Tafi a Museeuw tanto per citarne alcuni. Si legge in un fiato con il piacere sottile di riassaporare il tempo che è stato ritrovando tanti volti di cui ci si era anche un po dimenticati. Foto, storie, racconti e testimonianze che sono state raccolte proprio da Pier Augusto Stagi con un lavoro da giornalista ma soprattutto da appassionato. Non è uno scoop e non è l’unico libro che ha critto ma vale la pena di leggerlo.