Olimpiadi 2024, tutti contro tutti
«Ammesso che ci sia una sola città in Italia che voglia candidarsi, io non parto se non ho certezza che tutte le persone che hanno certi tipi di ruoli istituzionali siano concordi. Non voglio partire con un altro onere addosso». È il messaggio del presidente del Coni, Giovanni Malagò sulla via di Olimpia. Ed è un messaggio chiaro, quasi un ultimatum. Basta liti, basta tira e molla tra Roma e Milano, basta guerre di campanile altrimenti il Coni non comincia nemmeno. La discussione è quella di questi ultimi mesi in merito alla possibile candidatura italiana ai giochi olimpici del 2024, a cui ambiscono sia Roma che Milano. «Se ci sarà condivisione bene – ha anche aggiunto Malagò – altrimenti ci sono tante altre cose a cui pensare. Andiamo avanti, sono molto sereno, abbiamo davanti 18 mesi, ci stiamo lavorando molto ma bisogna costruire evitando passi fasi». Dopo l’ultimo incontro a Milano con il sindaco Giuliano Pisapia e il Governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni, Malagò ha precisato: «Io non ho fretta – ha spiegato il numero uno dello sport italiano, a margine della Giunta odierna – secondo me non dovrebbe esserci. Oggi in Giunta ho raccontato dell’ultimo incontro avuto a Milano. Ci dovremmo rivedere tra due o tre settimane, dopo l’approvazione dei bilanci dei Comuni, il mio desiderio è quello di portare avanti una candidatura italiana, la migliore e più forte possibile». Ma per fare ciò occorre ci si metta d’accordo su quale dovrà essere la città da proporre per la candidatura italiana ai Giochi del 2024. E magari a qualcuno toccherà fare un passo indietro. Ma se il «fronte» romano che appoggia il neo sindaco Ignazio Marino appare convinto e compatto, quello milanese qualche crepa ce l’ha. Anzi più di qualche crepa perchè se è vero che la Regione e l’assesspre Antonio Rossi si stanno ancora battendo per non perdere il treno che va verso Olimpia, il Comune e il sindaco Giuliano Pisapia sembrano già avere alzato bandiera bianca. La motivazione di Palazzo Marino in buona sostanza è la stessa del presidente del Coni Malagò. E cioè che se c’è una chanche italiana per giocarsi la candidatura quella se ce la si deve giocare senza divisioni, quindi via libera a Roma che tra l’altro nel 2025 avrà il Giubileo e quindi a strutture sembrerebbe più attrezzata. Ma chi tifa per Milano replica con altrettando buoni argomenti: qui nel 2015 ci sarà Expo e se si lavora con un po’ di prospettiva può essere una straordinaria base di partenza.