Red Bull minidrome, quando la bici è adrenalina
Guardi Elia Viviani e Marco Aurelio Fontana girare con una bici a scatto fisso sul Red Bull minidrome in “Sarpisei” a Milano e pensi che si tutto facile. Che sarà mai una pista di 25 metri, la più piccola del mondo, se non trenta secondi di adrenalina? Ma Elia Viviani e Marco Aurelio Fontana, per chi non è del mestiere, in bici e in mtb vogliono dire medaglie, mondiali e oimpiadi. Vogliono dire sprint vincenti, giri veloci in pista e vogliono dire una medaglia di bronzo a Londra vinta nonostante a qualche chilometro dal traguardo salti via la sella della mountainbike su cui stai correndo. Due “manici” si usa dire. Così tutto ciò che per loro è facile, normale, familiare, per te diventa un po’ più complicato. MOlto più complicato di quanto puoi pensare. E lo capisci appena metti il sedere sul sellino della Cinelli nera luccicante, un gioiello stiloso che ti sta aspettando in pista sotto i riflettori. Capisci subito che non sarai sciolto e rilassato come sulla tua bici da strada o sulla tua mtb. Tutta un’altra cosa. Venticinque metri di pista sono un respiro e allora si parte trattenendo il fiato perchè non si può andare piano altrimenti la pendenza delle curve paraboliche non ti permette di star sù. E allora non bisogna pensare alla paura e bisogna accelerare , non smettere mai di pedalare e schiacciare la bici il più possibile sui listellini di legno di questo anello della Red Bull che ha fatto il giro del mondo dalla Nuova Zelanda alla Gran Bretagna, dalla Germania agli Stati Uniti e ora a Milano. Nella Chinatown milanese, una delle zone più vivaci della città, in via Sarpi al “sei” per una tappa del mindrome, spettacolo nello spettacolo, dove i campioni dello scatto fiss0 riescono a girare anche a 40 all’ora. Un lampo. Un campionato in una giornata, con tanto di qualifiche, sfide a cronometro, a inseguimento e finali da oggi fino a stasera. Adrenalina pura che permetterà al più veloce di tornare a casa con un pezzo di gloria ma anche con un telaio della Cinelli. una della aziende che ha investito su questa “moda” e ha portato in Italia le bici usate dai bike rimessenger newiorchesi. Tutto il più veloce possibile, tutto in un fiato, tutto in dieci giri. Un po’, anzi molto di più, di quanto è succecsso ieri sera dove sul minidrome della Red Bull ci hanno provato appassionati e giornalisti, come il direttore di Sky sport Giovanni Bruno o come la voce del ciclismo di Raisport Andrea De Luca. Lenti, veloci, più audaci o più prudenti si sono divertiti tutti. Perchè girare su una pista di venticinque metri, con delle curve alte così e u una bici che non sempre hai la sensazione di poter controllare non è semplicissimo e forse è un po’ da “fissati”. Ma è una bella scarica di adrenalina.