Potenza del marketing. Che muove molto se non tutto. Così basta un logo su una maglietta che spunta da sotto il tuo kway ad incuriosire due runner che incontri intorno all’Arena. Che a Milano, nell’intervallo di pranzo, è viavai  di disperati che si allenano rubando un’ora  al lavoro.  Si va di fretta, perchè funziona così: la borsa, la palestra, il cambio, la corsa, la doccia e di nuovo a “laurà” come discono da queste parti. Però piuttosto che nulla meglio correre un’ora al parco. E così da sempre. E più o meno ci si conosce tutti, le facce son  sempre quelle, un cenno di saluto e via. Quando si corre non sempre si fanno grandi discorsi,  a maggior ragione se il tempo non è troppo e ci si vuole allenare un po’. Ma a volte capita ciò che non ti aspetti. Così i due che incontri e che hai già salutato al giro prima improvvisamente invertono la loro corsa e ti si affiancano: “Hai corso la Cortina-Dobbiaco? Ah, è com’è?”. Chiedere al sottoscritto di raccontare com’è la Cortina-Dobbiaco come diceva la mia nonna “è un po’ come invitare un’oca a bere”. L’ho corsa in mountain bike, con gli sci da fondo e negli ultimi anni sempre a piedi. Trenta chilometri che sembra di essere dentro una cartolina. Cortina, Ospitale, il passo di Cimabanche e poi giù verso Carbonin, il lago di Landro e quello di Dobbiaco. Una gara tutta da godere perchè le Dolomiti ti lasciano senza respiro ma anche  da correre per andare forte su un percorso che sembra facile ma non lo è per niente.  Per chi fa sul serio la gara vera comincia dopo il Lago di Landro è da lì che ci si gioca tutto. Ma il bello della Cortina-Dobbiaco è la Cortina-Dobbiaco. Il viaggio per arrivare, il clima che si respira alla vigilia con le gare dei più piccoli,  la levataccia il giorno della gara, i bus che ti portano all partenza, l’attesa nel palaghiaccio di Cortina, la fatica, la gioia di arrivare nei giardini del grand Hotel oggi riscoperti di neve, il tuo ‘albergo, una piscina e magari anche una sauna. Poi se hai un po’ di fortuna ti godi un tramonto che qui ha i colori rosa pastello delle Dolomiti,  la cena, il profumo dello speck  e due chiacchiere con gli amici prima di andare a nanna.  Tutto in un week-end. Tutto da conservare e da riportare a casa. Ed è anche per queste cose che ai due runner del Sempione che ti chiedono informazioni sulla prossima Cortina Dobbiaco rispondi senza neppure pensarci: “Si ho corso la Cortina- Dobbiaco. E non riesco a più smettere…”

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