Ventidue, ottanta, ottantuno. Sembra di dare i numeri in attesa che dopodomani prendano il via i campionati UEuropei di Zurigo su una pista tutta nuova che è un sogno solo a vederla.  Ventidue è l’edizione numero… che già detto così è un bel pezzetto di storia. Ottanta sono gli anni esatti:  esatti da quando si cominciò e cioè a Torino nel 1934  e ottantuno sono gli azzurri che scenderanno in gara per difendere i nostri colori e dare un po’ di speranza ai sogni della nostra atletica. Mai tanti come stavolta che farebbe venir voglia di dare i numeri anche qui e cioè di tradurre nel  numero delle medaglie che si sogna potrebbero arrivare. ma non si può fare, si possono solo incrociare le dita anche se non servirà a molto.  Ciò detto, dopo  lunga attesa  gli Europei di atletica a Zurigo  daranno la misura esatta del valore della squadra azzurra. Il ct Massimo Magnani ha chiamato in causa 48 uomini e  33 donne dando seguito a un progetto tecnico che include anche marcia e maratona.  Tanti giovani, diversi esordienti, ma anche più di un «senatore».  Magnani chiede ai suoi di esprimersi quanto più vicino possibile ai propri limiti, stagionali o personali, laddove ciò sia possibile. Se  poi questo vorrà dire passare un turno, centrare l’ammissione alla finale, o salire sul podio, nessuno può dirlo. Quantomeno in anticipo. L’obiettivo è quello di fare il meglio possibile. Che può sembrare una banalità ma che in questo campionato Europeo per gli azzurri è invece il pirmo passo concreto spiegare a chi sta lavorando che il percorso per costruire una squadra competitiva è quello giusto .  L’Italia si gioca buone carte in alcune specialità. A cominciare dalla maratona donne, dove, in un caso di abbondanza che ha pochi precedenti nell’atletica italiana, andranno in gara la campionessa europea in carica, Anna Incerti (oro tardivo a Barcellona 2010, annunciata in ottime condizioni di forma) e la vicecampionessa del mondo, Valeria Straneo. A loro, si aggiunge un’altra atleta molto competitiva, ovvero Nadia Ejjafini. Da questo tris l’Italia può tirar fuori una chance di medaglia, seppure in un contesto difficile e su un percorso particolare, con una salita da corsa in montagna – da ripetere quattro volte – piazzata nel bel mezzo del circuito. Sulla nuova pista di Zurigo occhi puntati invece su  Libania Grenot, capolista stagionale europea nei 400 metri. Nulla va però dato per scontato per la finale del giorno di Ferragosto.  Ottime attese anche nel salto triplo con Fabrizio Donato  e Daniele Greco mentre nella maratona maschile possono far bene Daniele Meucci, Andrea Lalli, e Ruggero Pertile. Qui la tradizione azzurra è grande ma non partiamo tra i favoriti

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