Beirut, la maratona dei caschi blu
Hanno vinto gli etiopi Fikadu Girma e Mulahabt Tsega in 2:12:26 e 2:29:15. Ma non è per questo che la nona edizione della maratona “Peace, Love, Run” che si è corsa a Beirut due giorni fa passerà alle cronache. Al via tra i 37mila iscritti c’erano anche 200 caschi blu dell’Unifil per confermare, come avviene ormai da diversi anni, il legame che lega i “peacekeeper” alla terra libanese, non solo a sud del fiume Litani, ma in tutto il Paese dove il contingente multinazionale opera per preservare l’integrità territoriale e la stabilità nelle zone fino alle porte di Tripoli e lungo la frontiera con la Siria, nei dintorni di Arsal. E a testimonianza ulteriore di questo legame, in testa ai suoi uomini c’era anche il generale Luciano Portolano, capo missione Onu e comandante militare del contingente. Un presenza molto apprezzata dalle autoritá governative libanesi che hanno ribadito l’impegno del governo per il conseguimento della piena applicazione della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu esprimendo apprezzamento per l’operato dei caschi blu nel sud del Paese. “Noi siamo qui su invito della gente libanese e lavoriamo per loro- ha detto Portolano che ha corso la 10 Km Fun Run- “E’ stato bello correre con gente venuta da tutto il Libano e da altri e ricevere affetto e stima dalle tante persone incontrate . Per noi é motivo di orgoglio…”