La legge tedesca sul doping? Da noi c’è ma…
Nei giorni scorsi sui social network, che ormai danno un po’ il polso del pensare comune nel nostro Paese, ci sono stati un sacco di applausi a Lothar de Maizière ministro dello sport del governo tedesco che sta discutendo una legge ( e presto la approverà) per rendere più dure le pene nei confronti di atleti e medici coinvolti in casi di doping. La nuova normativa dovrebbe prevedere fino a 3 anni di carcere per coloro che saranno trovati positivi ai controlli e sarà punito anche solo il possesso il possesso di sostanze illecite. “Lo scopo di questo giro di vite – ha spiegato il ministro – è quello di difendere l’integrità sportiva e arginare una piaga che comincia a preoccupare”. Nel mirino anche i medici che aiutano gli atleti a doparsi: la pena potrà arrivare a 10 anni di reclusione per coloro che metteranno a repentaglio la vita degli sportivi con una aggravante per chi causerà problemi di salute o la morte di atleti minorenni. Perfetto. Tutto come va fatto e quindi più che giustificati gli applausi alla nota efficienza teutonica. Ciò che non si capisce è il confronto con il nostro Paese. Tanti ( ma tanti) spiegano che noi dovremmo fare esattamente come la Germania, loro sì che sono avanti…Peccato che in tema di lotta al doping l’Italia si sia mossa in questo senso, e una volta tanto, molto prima dei tedeschi. La disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping da noi è legge dal 14 dicembre del 2000, cioè da 14 anni. Una normativa ( la legge 376) che il ministro de Maiziere deve anche aver letto perchè, con qualche lieve differenza, reati e pene più o meno coincidono. Anche da noi sono previste sanzioni penali per chi usa o procura sostanze dopanti, anche da noi le pene prevedono la reclusione da 3 mesi a 3 anni, anche da noi i medici coinvolti in pratiche dopnati rischiano grosso e anche da noi ci sono aggravanti se dal doping derivano danni alla salute o se coinvolge minorenni. E allora qual è la differenza? Il sospetto è che sia solo nella rigorosità con cui i tedeschi appicheranno la loro legge sul doping . Qualche anno fa, tanto per fare un esempio, il ministro della Difesa Karl-Theodor Guttenberg per aver copiato un pezzetto della sua tesi di laurea fece pubblica ammenda e rassegnò le sue dimissioni. Irrevocabili e accolte: non una sceneggiata. Da noi non va proprio così. Tant’è che tanti ( ma tanti) la legge sul doping forse pensavano che neppure esistesse…
http://www.camera.it/parlam/leggi/00376l.htm